"Voci insistenti davano per certo che saremmo stati venduti. Il tam tam è stato così forte che alla fine sono stato costretto a smentire: non c'è mai stata nessuna trattativa".
Al centro del palco, tra due maxi schermi che a lettere cubitali rimandano il messaggio 'Not for sale', Franco Gattinoni (nella foto) torna su una questione che deve averlo infastidito non poco in queste settimane: quella delle presunte manovre di Alpitour sempre più vicino all'acquisizione del network. E così, in occasione della convention annuale Gattinoni Mondo di Vacanze che all'Ethra Reserve in Puglia ha riunito nell'ultimo weekend 400 agenzie, il presidente decide di dare il via ai lavori proprio ribadendo quanto espresso pochi giorni fa in un'intervista rilasciata al direttore di TTG Remo Vangelista.
"Già lo scorso ottobre, a Rimini, era data per imminente la vendita del nostro gruppo. Non abbiamo mai intavolato alcuna trattativa e il network non è in vendita".
Equilibri di mercato
Poi, quando alle sue spalle compare l'immagine di Alpitour nelle vesti di un Pac-Man che, con giá in pancia 8 brand, è sul punto di fagocitare anche Hotelplan, Turisanda e tutta la galassia Eden, Gattinoni si sofferma sull'altro colpo di mercato, questa volta vero, che ha scosso non poco gli addetti ai lavori.
"In maniera inaspettata - spiega - Alpitour ha concluso una grande acquisizione di un t.o. (Eden n.d.r.) che aveva già messo in pancia diversi brand. Si tratta di un progetto che ci toccherà molto perché parliamo di un fornitore primario e perché l'accordo sposta gli equilibri del mercato. Qualcuno è preoccupato, io invece vedo questa operazione positivamente anche se - aggiunge - è innegabile che su alcune destinazioni avranno uno share bulgaro".
I timori delle adv
Senza indecisioni Gattinoni passa poi ad alcune delle questioni che più stanno mettendo in allarme il trade. "Molti - dice - si stanno chiedendo se questa situazione potrà portare gli operatori in questione ad azioni penalizzanti per la distribuzione e se, addirittura, potranno togliere le commissioni. In realtà non credo che abbiano in testa idee del genere. Oltretutto, se pensiamo che la distribuzione del Nord Europa ha in media due punti in più di commissione rispetto al nostro mercato, non penso che qui da noi ci sia la necessità di andare a fare qualche pressione".
Network indipendente o no?
Altro nodo che il manager decide di affrontare a gamba tesa, quello dei vantaggi di una rete indipendente. "Il rafforzamento dei fornitori all'interno del mercato è un fatto positivo, tuttavia penso che per un network la scelta migliore sia quella di rimanere indipendenti. Solo in questo modo possiamo fare meglio il nostro lavoro e muoverci più liberamente".