Nessuna soluzione per i dipendenti di Valtur. Dopo l’incontro di mercoledì 13 giugno con i rappresentanti del Ministero del Lavoro e del Ministero dello Sviluppo economico per cercare una via alternativa al licenziamento collettivo dei dipendenti, questa mattina sono state recapitate le prime lettere di licenziamento. A renderlo noto è la Filcams Cgil, sigla sindacale di rappresentanza dei lavoratori dell'operatore.
“Un ulteriore schiaffo ai lavoratori e alle istituzioni – è il duro commento di Luca De Zolt, Filcams Cgil -. Il momento per i lavoratori e le loro famiglie è drammatico, e al dramma si aggiunge la rabbia per il comportamento dei manager e dell'investitore”.
Il sindacato si scaglia contro la dirigenza Bonomi. “Proprio ora che si aprono spiragli collegati all'asta sul marchio – prosegue De Zolt nella nota -, si vuole ancora una volta rimarcare che l'imprenditore può fare quello che vuole, in barba all'etica e alla responsabilità d'impresa”.
Le richieste dei sindacati
Le lettere di licenziamento giungono poche ore dopo la messa all’asta dell’azienda, che ha visto l’interesse di Alpitour, e la richiesta da parte delle organizzazioni sindacali al Mise di “riaprire un tavolo di crisi con chi manifesterà interesse sul marchio per collegare all'acquisto un programma di re-industrializzazione”.