L'avevano annunciato mesi fa, quando per la prima volta si erano riuniti a Milano per confrontarsi e decidere quale cammino intraprendere nei confronti di Valtur. Ora che il t.o., o meglio il marchio, è ufficialmente passato nelle mani di Nicolaus gli ex fornitori, verso i quali l'operatore ha un debito di 20 milioni di euro, sono pronti a passare all'azione.
Dovrebbe scadere oggi, infatti, il concordato in bianco che era stato depositato lo scorso 12 marzo e che avrebbe permesso agli ex fornitori di rientrare in possesso del 20% del proprio credito. Troppo poco, si erano detti i vertici delle aziende presenti al meeting milanese, che già in quell'occasione avevano lasciato intendere di voler procedere per altre vie.
Il concordato
E infatti un gruppo di fornitori, che insieme rappresenta la metà del credito insoluto, si sta già muovendo in tal senso. La frangia più nutrita ha dato incarico a un pool di professionisti di perorare le proprie istanze, sia nel caso in cui l'esito del concordato porti alla dichiarazione di fallimento, sia se, viceversa, dovesse presentarsi un'altra situazione, come la proroga dello stesso concordato.
Alcuni fornitori avrebbero poi avanzato singolarmente istanza di fallimento nei confronti di Valtur mentre altri, più attendisti, preferiscono aspettare di sapere quali saranno i nuovi risvolti della faccenda. In ogni caso, fa sapere il gruppo, il fronte è compatto e intenzionato ad andare fino in fondo unendo le forze per dare maggior peso alla propria voce.
Oriana Davini