Siamo abituati a sentirli parlare di destinazioni già operative o la cui apertura è imminente, di numeri attesi e obiettivi da raggiungere. Ma cosa succederebbe se i grandi manager del turismo avessero a disposizione aerei, navi da crociera e una bacchetta magica che permettesse loro di posizionarli ovunque nel mondo, a proprio piacimento? Si disegnerebbe una nuova carta geografica, una mappa dei desideri che a una lettura approfondita rivela quelle correnti sotterranee che la travel industry sta seguendo.
Il Dreamliner di Nicola Bonacchi
“Se avessimo più macchine sapremmo dove mandarle e come riempirle”, assicura Nicola Bonacchi, vp leisure sales & international markets di Alitalia. Se avesse un Dreamliner, per esempio, il manager non avrebbe dubbi: “Lo posizionerei in Colombia, aprendo la rotta Roma-Bogotà: avremmo sicuramente molta richiesta”. E se i Dreamliner fossero tre? “Metterei gli altri due su Osaka e magari Singapore, con qualche accordo forte per poi aprire la rotta verso l'Australia”.
Le navi di Leonardo Massa
Se Leonardo Massa, country manager di Msc Crociere, potesse mandare Msc Seaview, “la nave più bella della nostra flotta”, in tre porti nel mondo, sceglierebbe due destinazioni molto lontane e una molto vicina. La prima è Miami: “Per noi è il prodotto che sta crescendo di più - spiega -: stiamo facendo investimenti strutturali sul porto di Miami e nel 2019 apriremo la nostra isola privata. La nostra presenza cambierà la distribuzione turistica ai Caraibi”.
Poi Yokohama, in Giappone, “perché nei prossimi 10 anni si dovrà trovare a Oriente un'alternativa alla saturazione del mercato caraibico: il Giappone dista lo stesso numero di ore di volo dall'Europa ed esiste già un mercato locale delle crociere”.
Infine Napoli, la città del cuore: “Nessuno lo penserebbe, invece per le crociere nel Mediterraneo durante i mesi freddi gli italiani sono la prima nazionalità, il doppio dei tedeschi”.
L'Oriente di Giancarlo Zeni
Guarda invece a Oriente Giancarlo Zeni, a.d. di Blue Panorama: “Aprirei voli verso Shenzhen e Hong Kong: mi piacerebbe intercettare le comunità di cinesi che vogliono venire a visitare l'Italia, lavorando sulle città di seconda fascia che contano già sei mln di abitanti e hanno una spinta in più a cercare nuovi collegamenti”.