Il 2019 dovrà dare diverse risposte al mondo del turismo. L’ultimo anno ha lasciato le imprese del comparto con diversi punti interrogativi che dovranno, in un modo o nell’altro, trovare una risposta nei prossimi mesi. Per l’industria dei viaggi, ancora una volta, i dodici mesi si aprono all’insegna delle questioni da risolvere.
1 - Alitalia
È forse la questione principale e allo stesso tempo è quella per la quale da più tempo si attende una soluzione. Alitalia ha trovato un sponda in Ferrovie dello Stato, ma ora prosegue la caccia al partner industriale senza il quale salterà tutta l’operazione. La partita è delicata ma, al tempo stesso, è cruciale per i cieli tricolori, ormai da tempo in attesa di una situazione stabile per la compagnia aerea.
2 - Valtur
Uno dei nomi più storici del turismo italiano si prepara a cambiare pelle, ancora una volta. Ora tocca ai fratelli Pagliara rimettere in pista Valtur. I manager a capo di Nicolaus sembrano essere decisi a restituire al brand lo splendore del passato. L’impresa non è semplice, ma negli ultimi anni i due fratelli hanno dimostrato di essere in grado di far crescere la propria azienda. Ora il mercato aspetta la nuova incarnazione di Valtur. E l’attesa potrebbe non essere lunga.
3 - Fattura elettronica
Negli ultimi tempi non si è parlato d’altro: la fatturazione elettronica è stata la vera incognita degli ultimi mesi. I primi giorni dopo il debutto non hanno fugato tutti i dubbi: bisognerà attendere le prossime settimane per valutare correttamente l’impatto e le conseguenze del nuovo sistema per l’emissione delle fatture.
4 - Mare Italia
Non si può certo dire che l’anno del Mare Italia sia andato male. Allo stesso tempo, però, le spiagge del Belpaese dopo alcuni anni di crescita vertiginosa hanno smesso di far registrare aumenti da record. Ora bisogna capire che ruolo giocheranno, la prossima estate, le mete del Nord Africa. E che conseguenze avrà il loro andamento sui litorali della Penisola.
5 - Ryanair
Per la low cost di Michael O’Leary non è stato un anno facile. Ryanair ha dovuto fare i conti con una nuova policy bagagli constatata dall’Antitrust italiano, oltre agli scioperi dei piloti e all’aumento, nel 2018, del costo del carburante. Dopo 12 mesi sulle montagne russe, il 2019 della compagnia è ancora tutto da scrivere.