Si apre un nuovo capitolo nella diatriba che vede contrapposti Arkus Network da una parte e I Viaggi di Atlantide dall’altra. Dopo la conferenza stampa dei primi della scorsa settimana, durante la quale i vertici dell’azienda avevano lanciato accuse nei confronti del tour operator, arriva ora la secca smentita di Atlantide attraverso una lettera redatta dal proprio ufficio legale. Lettera che TTG pubblica qui di seguito in maniera integrale.
“Facendo seguito alle dichiarazioni rilasciate dai referenti di Arkus, lette sugli organi di stampa la scorsa settimana, l’azienda ed i propri professionisti restano basiti e sconcertati.
Premesso che questa sarà l’ultima dichiarazione rilasciata da I Viaggi di Atlantide - che non intende proseguire la discussione su questi livelli - ci tiene, in virtù degli oltre 15 anni di presenza sul mercato a smentire in maniera perentoria le notizie lette. Proprio nella giornata precedente la conferenza stampa del gruppo Arkus, I Viaggi di Atlantide, proprio per evitare questa situazione, ha inviato una PEC a Partour invitandolo a non rilasciare dichiarazioni lesive o diffamatorie stante il non interesse a dare seguito ad una “guerra mediatica” e chiedendo piuttosto riscontro alle precedenti comunicazioni rimaste prive di ogni risposta. Non è lo stile del TO e dei suoi rappresentanti quello di gestire tramite contenziosi legali le situazioni ma sarà pronto a far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune.
In primo luogo è fondamentale precisare che lo scambio di informazioni circa la situazione patrimoniale di Viaggi di Atlantide è stata redatta dai propri consulenti, professionisti stimati che hanno interagito con i colleghi di Partours ed appare quantomeno singolare che un preliminare vincolante sarebbe stato sottoscritto sulla base di “dati forniti durante un incontro” (che per altro è stato richiesto su invito da parte dall’acquirente) e giova precisare ulteriormente che anche nell’incontro a cui Lombardi fa riferimento, era presente un consulente di Ivda. E’ inimmaginabile che un gruppo cosi grande e strutturato, con studi legali e di commercialisti a disposizione, sottoscriva un preliminare senza avere a disposizione tutta la documentazione necessaria che, infatti, è stata totalmente presentata e visionata. Tutte le posizioni sono state non solo presentate ma, per alcune di esse, sono stati sottoposti i piani di rientro già concordati con i principali creditori che, per la maggior parte sono stati subito presentati ai dirigenti di Partours e che potranno in qualunque momento riconfermare i contenuti degli incontri stessi e dei dati che corrispondevano in toto a quanto indicato dai nostri consulenti.
Altrettanto importante è precisare che in merito agli incassi ricevuti da Partours, le uniche dichiarazioni rilasciate dal nostro TO riguardavano il fatto che Partour avesse ricevuto gli stessi e, solo per correttezza, mai che la stessa ne disponesse ancora, seppure fosse realmente cosi. E per questo la nostra Società ha fatto si che questa circostanza rimasse in sede privata mentre il fatto di voler mostrare l’ipotetico “residuo” di un importo nettamente inferiore, anche in questo caso si scontra di fronte all’oggettività dei numeri che dicono altre Partours ha effettivamente incassato 32.425 euro ma di questi ne ha corrisposti ai fornitori solo 18.483 con un pagamento effettuato a Neos il 03.04.19. Non vi sono ulteriori pagamenti fatti ai fornitori di Ivda (e semmai cosi fosse non ve ne è mai stata data prova) tant’è che in più di una circostanza è stato riconosciuto dal Dott. Bergamo, che i denari sarebbero stati girati nelle casse di Ivda, che li ha in più di un’occasione richiesti per iscritto senza mai avere alcuna contestazione a riguardo.
Va infine evidenziato come alla data odierna non vi sia mai stata una comunicazione scritta e formale di neppure una delle contestazioni indicate da Arkus durante la conferenza stampa che, stante l’importanza delle stesse sarebbero per lo meno essere state subito segnalate. Si scopre solo da una conferenza stampa la decisione di defilarsi dal preliminare sottoscritto, dopo che, come già detto, in data 09.05 il nome del T.O. compariva fra le aziende facenti parte del gruppo Arkus. I termini utilizzati quali “frode” sono concetti che non appartengono nemmeno all’immaginazione del T.O. bresciano che, come già detto in precedenza, dispone di tutta la documentazione per agire a propria tutela affinché sia il principio di correttezza a prevalere”.