L’estate, in un modo o nell’altro, è stata salvata. Ma la stagione calda ha lasciato il segno in gran parte della filiera, dai proprietari dei villaggi ai tour operator: e ora è necessario rimodulare i prezzi.
Il Nord Africa è tornato a farsi sentire e “anche se non è più il Mar Rosso di 5 anni fa”, come sottolinea il presidente di Marsupio Massimo Caravita, comunque ha riscritto gli equilibri del settore. E con essi, anche i prezzi.
In controtendenza rispetto agli ultimi anni, le agenzie di viaggi si sono trovate ad affrontare l’estate, in un primo momento, con una buona disponibilità di posti in alta stagione. Ma questa non era una buona notizia per nessuno: né per le agenzie (che si sono trovate con prezzi difficili da piazzare sul mercato) né per i clienti (alle prese con tariffe difficili da sostenere) né tantomeno con i tour operator (alle prese con un invenduto decisamente scomodo).
La correzione di rotta è arrivata con i primi caldi. “Non è nemmeno stato un last minute”, analizza il ceo di Geo Travel Network Luca Caraffini. Lo scenario era chiaro già settimane prima che si potesse parlare di ultimo minuto. E nelle agenzie hanno iniziato ad arrivare le offerte.
Gli effetti sui prossimi mesi
Ma intanto l’avvertimento dal mercato è arrivato: per restare ‘sul pezzo’ è necessario rivedere la politica dei prezzi.
Il Mare Italia ha chiuso una stagione in chiaroscuro, in qualche caso mantenendo la posizione ma senza far registrare quella crescita cui ci si sera abituati dopo le ultime stagioni.
Un trend legato al risveglio (annunciato) dell’Egitto, che ha avuto riflessi anche sui prezzi.
Ora, chiusa l’estate, è ora di mettere mano all’offerta per i prossimi mesi. E le leggi del mercato parlano chiaro: le tariffe degli ultimi anni non sono più al passo con le dinamiche del settore.
Si apre ora la partita più difficile di tutte: progettare un sistema di prezzi che sia sostenibile ma allo stesso tempo in linea con il mercato.
E qui si gioca gran parte della partita dei prossimi mesi.