Un gruppo dove tutte le parti si parlano, ma in cui ogni branca mantiene la rotta per essere competitiva sul mercato. È questa la ricetta per Alpitour del presidente e amministratore delegato Gabriele Burgio, come ha spiegato lo stesso manager durante il Forum Turismo+ 2019 a Maiorca.
Dopo le acquisizioni degli ultimi anni, il gruppo deve infatti fare i conti con tutte le diverse anime confluite al suo interno: realtà anche storiche, spesso con un’identità decisamente marcata.
Ogni singola unità, dunque, deve “cercare di fare pressione sul mercato”, ha spiegato Burgio, come riporta hosteltur.com.
Una questione di prezzo
Burgio, nel corso del suo intervento, ha anche parlato del nodo dei prezzi, uno dei temi più delicati degli ultimi tempi. Sottolineando l’importanza di un prezzo dinamico che non ricalchi i meccanismi del passato, quando a essere premiati erano i clienti che prenotavano sottodata.
L’algoritmo per la costruzione dei prezzi, ha spiegato il presidente, tiene conto di diversi fattori come “l’anticipo rispetto alla data di partenza, la velocità di riempimento, il comportamento dei concorrenti e le serie storiche”. Una serie di fattori che poi concorre alla creazione del prezzo più adatto per il cliente in quel preciso momento.
Il nodo Thomas Cook
Burgio è tornato inoltre sulla vicenda Thomas Cook, ricordando quanto già espresso nelle scorse settimane. “Ad avere problemi è stata una singola azienda, non un modello di business”.
Il manager ha dunque difeso lo schema del turismo organizzato, ricordando di aver difeso il business model anche quando, dopo il crac di Thomas Cook, “abbiamo ricevuto migliaia di chiamate da banche e fornitori, che temevamo che fosse il modello ad avere un problema”.