Le associazioni di categoria fanno quadrato per chiedere alle istituzioni informazioni chiare sulle regole di alcuni Paesi nei confronti dei turisti italiani. La richiesta arriva da Aidit, Astoi, Assoviaggi e Fto, a margine del tavolo di confronto che si è svolto oggi al Mibact sull’emergenza coronavirus.
“Con riferimento alle molteplici misure restrittive e di contenimento che i Paesi esteri stanno adottando, a volte in modo schizofrenico, nei confronti dei cittadini italiani, essendo opportunamente presente al tavolo anche il Maeci - si legge nella nota congiunta -, è stato chiesto di attivare una rete di coordinamento e di puntuale informazione circa la reale situazione nei confronti di tali Paesi. È stato inoltre ribadito che i tour operator non possono farsi carico, come già hanno fatto in passato (crisi Egitto) di costi straordinari di rimpatrio, generati tra l’altro anche dall’eccessivo allarmismo provocato e amplificato dai media. Se lo Stato italiano non è in grado di intervenire per rimpatriare i connazionali, si chiede che intervenga almeno su quei Paesi esteri che adottano misure improvvise e repentine (es respingimento o quarantena senza preavviso), facendo gravare sugli stessi gli oneri conseguenti”.
Un fondo per i consumatori
Non solo: le associazioni chiedono anche “di istituire un Fondo a beneficio dei consumatori richiedenti o, in alternativa, misure compensative come un credito di imposta o similari, immediatamente utilizzabili dagli stessi clienti”.
Altro fronte caldo, quello delle restituzioni delle somme versate dai clienti. “Per quanto riguarda i rimborsi integrali che adv e t.o. sarebbero tenuti a corrispondere ai clienti in virtù del Codice del Turismo - si legge ancora nel comunicato -, si chiede che, in ragione della fase emergenziale e vista la difficoltà - in alcuni casi impossibilità - di recuperare le somme già versate da t.o. e agenzie ai fornitori turistici, si adotti un provvedimento normativo in deroga, che consenta di sospendere i termini dei rimborsi e conceda la restituzione delle sole somme ricevute dai fornitori”.