Il 2020 sarà “ Un brutto anno”. Giorgio Boscolo (nella foto), presidente del Gruppo Boscolo, tenta un’analisi della situazione presente e del futuro di un comparto, come quello turistico, particolarmente esposto agli effetti del dilagare del coronavirus.
Come riportato dal Corriere della Sera, il presidente, contattato da Adnkronos, rileva che “Diamo per scontato che il 2020 si chiuda con un forte segno negativo, ma non sarà un anno catastrofico. I primi sei mesi sono persi e il secondo semestre sarà sul livello degli anni precedenti. Ci aspettiamo che un po’ del traffico mancato in primavera si sposti sul secondo semestre”.
Il presidente del Gruppo, che nel 2019 ha fatturato 83 milioni di euro e spostato circa 35mila clienti, ritiene che almeno fino a fine maggio tutto resterà fermo. Perché anche se la situazione potrebbe via via migliorare, tutti saranno molto guardinghi e le frontiere non verranno riaperte per evitare che il virus ritorni. Per cui, Boscolo stima che entro fine aprile la situazione “troverà delle risposte e le azioni prese dal governo avranno la loro efficacia. In maggio la situazione si assesterà e sono molto fiducioso che da giugno in poi avremo due o tre mesi di stagione buona”.
Sulle misure intraprese, il presidente non ha dubbi: bene quanto fatto finora ma sarebbe meglio fermarsi in maniera definitiva per un paio di settimane e mettere a punto ammortizzatori in grado di sostenere la ripartenza.
Fra le priorità che il Gruppo sta affrontando per gestire al meglio l’emergenza, tranquillizzare la clientela, anche comunicando che “nessuna penalità sarà applicata sui viaggi che saranno cancellati e che non ci saranno problemi a spostare le date dei viaggi più avanti”.
Al centro degli interventi anche il colloquio con le agenzie, per tranquillizzare quanti avevano versato degli acconti per i clienti che erano in partenza. “Tutte le adv che ci hanno chiesto i rimborsi degli importi sono state rimborsate. Essendo il cliente al centro della nostra strategia, possiamo perdere qualche euro nelle penali con un fornitore, ma non possiamo perdere un cliente”. Infine, chiude il presidente, anche i dipendenti sono stati rassicurati introducendo le modalità di lavoro in smart working, garantendo così al contempo assistenza ai clienti.