Viaggi a corto e cortissimo raggio, e che offrano il cosiddetto ‘effetto cocooning’, ossia il senso di sicurezza e riparo dato da un luogo conosciuto e reputato tranquillo.
È questa la prima previsione di Massimo Feruzzi, titolare di Jfc, su quali saranno i desideri dei turisti appena sarà possibile la ripartenza dei viaggi.
Anche se, dice al Sole 24 Ore, “dobbiamo distinguere tra due profili di vacanzieri. Le persone che in ogni caso, anche se le misure di contenimento saranno allentate, faranno fatica a muoversi, per timore del contagio o dei disagi che le misure di prevenzione implicano. Queste si rifugeranno al massimo nelle seconde case e in luoghi solitari, che si tratti di mare o montagna, prediligendo comunque mete di tipo naturalistico. E poi i giovani e tutti coloro che, pur attenti e responsabili in questa fase, risentono maggiormente della mancanza di socializzazione e appena si potrà cercheranno luoghi di aggregazione”.
Prevarranno quindi forme di turismo lento in luoghi non affollati, con un emergere delle cosiddette destinazioni minori, come i piccoli borghi o le mete naturalistiche che consentono di fare attività fisica o sport estremi, sicuramente lontani dalle masse.
Fra i primi segmenti a ripartire, potrebbe esserci il lusso, che già di per sé presenta la volontà di offrire un prodotto esclusivo. “L’offerta turistica upgrade e quella a maggior costo economico saranno le prime che avranno riavvio positivo – sostiene ancora Feruzzi -: chi può permetterselo cercherà di coniugare il desiderio di fuga con la ricerca di luoghi tranquilli. Forse non sarà particolarmente evidente quest’anno, vista l’incertezza sul fronte sanitario e su quello economico, ma nei prossimi anni questa è sicuramente la direzione del turismo”.
Anche le città d’arte potranno beneficiare della situazione ancora incerta, per la maggiore facilità a contingentare gli ingressi in musei o luoghi d’arte rispetto a quella di altri prodotti turistici.