"Il ministro del turismo Franceschini ci ha abbandonati. Non soltanto non ha accolto le richieste che abbiamo fatto, ma non ha proposto misure alternative efficaci. Così ha condannato a morte le imprese. E adesso arriva la beffa dei Paesi con confini aperti oppure no".
È un affondo diretto quello del consigliere delegato di Astoi Pier Ezhaya, che arriva a usare il termine ‘delitto perfetto’ dopo le misure adottate sul tema delle aperture o chiusure dei confini per la sicurezza. In un’intervista rilasciata a Repubblica il manager di Alpitour mette in evidenza i casi estremi come quello della Tunisia che di fatto rendono quasi impossibili i viaggi nel Paese, considerando che al ritorno i turisti sono poi costretti a fare la quarantena di 15 giorni. E il caso non sarebbe l’unico.
Le richieste
Ezhaya parla poi di frustrazione in merito all’esito degli incontri avuti con il Governo, al quale ribadisce le istanze più volte evidenziate: “Chiediamo modifiche sostanziali al decreto, che possiamo riassumere in tre punti:incremento del Fondo per il turismo organizzato e modalità semplificate per l’accesso allo strumento; prolungamento della cassa integrazione in deroga fine a fine anno; estensione del credito di imposta per gli affitti anche a tour operator, agenzie e organizzatori di eventi". E poi sulle azioni da intraprendere ribadisce: “Non staremo zitti”.