C’è un'ombra che si stende sul turismo organizzato: le sentenze sui voucher. Se fino ad oggi, infatti, il sistema di rimborso veniva considerato sostanzialmente blindato, gli ultimi aggiornamenti sembrano mettere a rischio il meccanismo progettato per consentire al settore dei viaggi di reggere all’urto del Covid.
In base a quanto riportato ieri da Il Sole 24 Ore, infatti, l’applicazione del voucher al posto del rimborso in contanti così come è avvenuta fino ad ora (cioè senza la possibilità di scelta da parte del consumatore, limitatamente alle cancellazioni legate all’emergenza Covid) potrebbe non reggere, se dovesse arrivare in tribunale.
Il nodo del regolamento europeo
La questione è tutto sommato lineare: la normativa d’emergenza varata dall’Italia va in contrasto con le regole europee che regolano i rimborsi. L’eccezione veniva giustificata, appunto, con l’assoluta eccezionalità della situazione. Ma questo, afferma il quotidiano finanziario, potrebbe non bastare a salvare il voucher ‘in extremis’ se si dovesse arrivare alla prova dei tribunali.
Senza contare che si attende ancora un pronunciamento definito dell’Unione europea su questa specifica norma varata dall’Italia. Se la procedura di infrazione dovesse essere portata avanti, le cose si complicherebbero ulteriormente.
Le conseguenze per il turismo
Non bisogna comunque sottovalutare le potenziali conseguenze per il turismo italiano.
Se il sistema dei voucher d’emergenza dovesse vacillare, l’industria dei viaggi riceverebbe un duro colpo sul fronte della liquidità, già messa alla prova negli ultimi mesi. In gioco, qui, c’è molto di più di qualche rimborso: potrebbe esserci la tenuta dell’intero sistema produttivo del turismo organizzato.