Itinerari di prossimità, poca leva sul prezzo e ruolo centrale della distribuzione. Il settore delle crociere ripartirà secondo questi canoni. Quando? Secondo più del 50% del panel interpellato per l'ultimo rapporto Cruise Watch, di Risposte Turismo, bisognerà aspettare almeno il 2023 per tornare ai volumi pre Covid. Ma la prospettiva è buona.
I primi riscontri per le prenotazioni 2021/2022 sono positivi. “Registriamo tantissima richiesta sul nostro segmento core, gli over 70” dice Roberto Martinoli, presidente e a.d. di Silversea. “Da metà 2021 abbiamo anche richieste di lungo raggio fly and cruise, specie sui Caraibi” aggiunge Gianni Rotondo, general manager Emea di Royal Caribbean. Ma la vera sfida si giocherà vicino a casa. “La fetta maggiore sarà quella dei viaggi di prossimità, con un ruolo chiave per il Mediterraneo e l'Italia” secondo Beniamino Maltese, executive vice president e cfo di Costa Crociere.
Il pricing
Sul fronte tariffe, non si apre una stagione dei maxi sconti. “Magari promozioni temporanee per particolari segmenti. Ma niente svendita del prodotto. Meglio puntare sulla flessibilità di cancellazione” ragiona Francesco Paradisi, senior business developer manager di Norwegian Cruise Line. Rispetto alla distribuzione, in questi mesi il canale diretto è cresciuto, ma il ruolo delle agenzie resta cruciale. Consigli: “Promuovere la crociera come vacanza iper sicura, restare aggiornati sul prodotto e mai perdere il collegamento con cliente, anche tramite i social. E tanta positività” secondo i relatori. Con un messaggio anche per l'indotto. “Per ancora diverso tempo, si potrà fruire solo delle escursioni a terra gestite dalle compagnie, come avviene oggi. I clienti lo gradiscono per via della sicurezza” aggiunge Gianni Onorato, ceo di Msc Cruises. “Ma non le creiamo noi, sfruttiamo soggetti terzi e selezioniamo i migliori. Per chi risponde a standard alti, è un'opportunità”.