Prima i protocolli e poi i corridoi. Michele Serra su questo è stato chiaro, spiegando a più riprese la sua posizione perché “credo poco ai corridoi. Dobbiamo seguire l’esempio delle crociere e lavorare sui protocolli”.
Molte compagnie aeree stanno lavorando in tal senso ma il presidente del Quality scuote la testa: “Speranze tante, ma non vediamo niente”.
Un’attesa che logora e così si rischia di fare la fine di certi atleti a lungo fermi per infortunio, “ci alleniamo al meglio ma dopo un anno bloccati non ci sono più i muscoli. Ecco perché non possiamo stare fermi ancora a lungo”. (r.v.)