La questione voucher sta agitando i sonni di più di un tour operator e anche in casa del Gruppo Alpitour si sta valutando come procedere. P
erché il rischio “è quello di arrivare alla scadenza con un grosso volume di crediti ancora da restituire. E in quel caso Pier Ezhaya (nella foto), direttore generale tour operating del gruppo Alpitour, ritiene che “i voucher andranno tutti rimborsati, con un grande esborso di cassa”. Proprio per far fronte a questo problema, il Gruppo Alpitour sta studiando modelli che favoriscano il consumo e la conversione dei voucher, ma la strada è ancora lunga.
Impossibilità di movimento
Il manager sottolinea come “i voucher siano stati di grande aiuto nel 2020, quando nel pieno della pandemia tutti i viaggi erano stati annullati. Fino ad oggi però non è stato possibile convertite una quota importante di questi crediti a causa della pandemia e delle scarsissime possibilità di movimento. Resta quindi nelle casse di t.o. e adv un ammontare che stime aggiornate indicano intorno ai 260 milioni di euro, ai quali andrebbe sommato il valore dei voucher relativi al comparto alberghiero. Una cifra enorme, che rischia di vanificare i tentativi di ripresa dell’intera categoria”.
Il finaziamento del Governo
Secondo Ezhaya, nel caso in cui la macchina dei viaggi non riuscisse a rimettersi in moto durante la prossima estate, e di conseguenza la gran parte dei voucher non venisse convertita, una soluzione potrebbe arrivare sulla scorta dell’esperienza maturata in altri paesi. “Mi riferisco alla possibilità per il Governo di finanziare a tasso zero le aziende, tour operator o agenzie, in modo tale da consentire loro il rimborso al cliente finale senza restare strozzati dai debiti”.