Una voglia sfrenata di riaprire. Motori che si accendono dopo mesi di sosta ai box. Cassaforti di prenotazioni che si aprono con un sorriso, ma la consapevolezza che servirà ancora qualche mese di pazienza.
L'arte che abbiamo imparato tutti (o quasi) in questo interminabile periodo di pandemia. Nell'inchiesta che troverete all'interno del giornale abbiamo provato ad affrontare e raccontare un anno di lockdown (e qualche mese di vita) attraverso pareri e racconti presi da angolature diverse.
Tra compagnie aeree che provano a rimettere mano ai piani di volo per la centesima volta (e non si scoraggiano mai) e aeroporti silenziosi con le piste vuote.
Un mondo difficile da immaginare che ci è piombato addosso solo 12 mesi fa e, ancora oggi, non vuole lasciarci rialzare.
Rialzare è una delle parole pronunciate dai manager del tour operating che devono calibrare o rivedere (in alcuni casi totalmente) l'offerta per i prossimi mesi.
Se le vaccinazioni andranno avanti ai ritmi promessi vedremo di nuovo un'estate marcata da tanta Italia venduta in agenzia, con qualche sprazzo di sereno per i crocieristi e per alcune mete del Mediterraneo vicino. Spagna e Grecia in prima fila.
Il resto del mondo non sarà però tanto distante, ma serviranno corridoi, accordi bilaterali e passaporto sanitario.
Mentre le agenzie di viaggi continuano a soffrire e resistono, perché ci deve essere una fine a tutto questo. Quando tutte le adv rialzeranno le serrande servirà una grande prova di coesione da parte di tutto il mercato. Nessuno escluso.