Il 28 agosto un’ordinanza ha messo fine alla quarantena per tutti i viaggiatori, turisti e non, che entrano in Italia provenienti dai Paesi del cosiddetto elenco D.
Tre giorni dopo, il 31 agosto, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha annunciato che a breve sarebbero iniziati ‘i lavori’ per l’apertura di corridoi turistici verso Mar Rosso, Maldive, Seychelles, Mauritius, Zanzibar, Repubblica Dominicana e Aruba.
Il 1 settembre è diventato obbligatorio per muoversi in Italia su aerei, navi, traghetti e treni a lunga percorrenza il Green pass, ottenuto tramite vaccinazione, tampone o per guarigione dal Covid.
La rapida sequenza di questi elementi ha dato un forte scossone al mondo del turismo, che era in attesa di capire come sopravvivere ad un altro autunno e inverno che, dalle premesse, non sembrava particolarmente facile.
Ora gli operatori, dice il numero di TTG Magazine oggi in distribuzione e disponibile online sulla digital edition, stanno iniziando a fare i conti con la nuova realtà e con le nuove regole: alcuni Paesi si sono aperti, l’Italia è più facile da raggiungere per alcuni e meno per altri, come per i turisti statunitensi, che hanno visto complicarsi un po’ la loro possibilità di accedere al Paese, l’attesa per l’apertura delle mete di spalla è palpabile.
Fra soddisfazione e speranza, emerge anche qualche perplessità, prima fra tutte la corsa contro il tempo che si è destinati a fare per poter proporre un qualche prodotto appetibile sulle nuove mete aperte, oggi per domani. Cosa non facile, per nessuno.
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