Non una riapertura globale generalizzata, ma un’eliminazione del divieto ai viaggi, modulando raccomandazioni e sconsigli Paese per Paese, tenendo conto della situazione specifica di ognuno: Andrea Mele (nella foto), amministratore delegato di Mappamondo, è convinto che “Un divieto globale come quello che c’è oggi in Italia non possa reggere ancora, non ha riscontro in nessun altro paese europeo. Il nuovo decreto dovrà rivalutare con attenzione le regole, ma credo che prima del 25 ottobre sarà difficile che la situazione possa cambiare”.
Un quadro diverso
Certo, il quadro che si prospetta anche per i t.o. attivi sul lungo raggio è “sicuramente migliore rispetto a quattro-cinque mesi fa, ma occorre un intervento globale. I corridoi, che comunque potevano avere un valore, sono ormai superati. Le persone dispongono per la maggior parte del Green pass, sono vaccinate ed esistono paesi con un livello di contagio particolarmente basso: è tempo di riaprire, mantenendo le necessarie limitazioni, come tampone o quarantena, solo verso quelle destinazioni che ancora lo necessitano”.
Emirati in ripresa
Intanto, in casa Mappamondo le richieste per gli Emirati Arabi sono ripartite. Una destinazione che per il t.o. è la seconda per fatturato. “Già da gennaio-febbraio avevamo predisposto offerte e pacchetti a partire dall’autunno e questo ci ha consentito di proporre un prodotto di ottimo livello, sia per qualità che per quantità. Qualcosa si sta muovendo anche sull’Arabia Saudita, grande novità della stagione, ma i viaggi di nozze sono ancora fermi. Anche chi possiede un voucher sta aspettando di vedere l’evoluzione delle regole prima di prenotare e l’85% circa dei buoni emessi attende di essere convertito”.
I primi preventivi
“Dal canto nostro – prosegue il manager – stiamo effettuando preventivi solo su determinate mete e a partire da periodi diversi: ad esempio, oltre agli Emirati, stiamo programmando viaggi in Polinesia, mentre per la Thailandia stiamo prenotando da novembre, come per l’Oceano Indiano. Per l’Africa invece, si aspetta almeno fino a gennaio-febbraio 2022”.
La prudenza è tanta: “Qualcuno comincia a chiedere anche Cuba: se il divieto italiano venisse rimosso, dopo il 25 ottobre potrebbe essere una buona destinazione da proporre per l’inverno”.