Dura presa di posizione di Astoi nei confronti delle recenti dichiarazioni del ministro della Salute Roberto Speranza, che ha invitato gli italiani a trascorrere le vacanze di Natale in Italia. Parole che, secondo l’associazione, “infliggono un’ulteriore, profonda ferita al comparto del turismo organizzato e riportano indietro il Paese di 60 anni”.
Parole, quelle di Speranza, che Astoi giudica quindi improvvide e sintomo di noncuranza verso il settore: “È un’offesa che non possiamo più tollerare - spiega la nota stampa dell’associazione -. Qui si manca di rispetto a un intero settore che produce reddito, paga le tasse e occupa tanti lavoratori italiani”.
"Con la pandemia convivenza possibile"
La considerazione da ci parte Astoi è che, grazie alle misure di tutela della salute attuate dai vari Paesi del mondo, la convivenza con la pandemia è oggi possibile. Proprio per questo, dunque, non è solo doveroso, ma anche “eticamente corretto” cercare di far ripartire settori, come il turismo organizzato, e quello aereo, che più di altri hanno sofferto, “anziché – continuare in modo miope ad affossarli e ad emarginarli”.
E a supporto di quanto affermato arrivano le cifre: 11 miliardi su 13 persi solo nel 2021 da un comparto che, sottolinea Astoi, “non può più permettersi di continuare ad essere confinato in un angolo grazie agli sterili e anacronistici pregiudizi che sono alla base della dicotomia ‘vacanze in Italia si/vacanze all’estero no’. Se si proseguirà su questa strada, il fallimento delle aziende sarà imminente”.
Ecco, dunque, le provocatorie domande finali: “Forse è arrivato il momento di ‘portare i libri’ al ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti e chiedere lo stato di crisi? Sarà il Governo a farsi carico del fallimento di 13mila aziende e di 80mila lavoratori disoccupati?”.