Il tema è urgente e rischia di condizionare non solo le vacanze di fine anno, ma anche l’avvio di un 2022 che appare ancora incerto. Perché la voglia di viaggiare è evidente e le prenotazioni tornano a riaffacciarsi in agenzia, complici l’istituzione dei corridoi Covid free e del Travel pass.
Ma il prodotto non è sufficiente a soddisfare la domanda, e il rischio paventato dai tour operator nei mesi scorsi sta diventando realtà. Soprattutto dopo che gli operatori attivi su altri mercati, che di fatto non hanno mai smesso di viaggiare, si sono accaparrati alcuni dei prodotti migliori sulle destinazioni a lungo raggio verso le quali grazie ai corridoi stiamo tornando a viaggiare.
Il caso Maldive
Il caso forse più eclatante è quello delle Maldive, già da tempo sold out per il periodo di Natale e Capodanno, come evidenziano operatori come I Grandi Viaggi.
“Molte isole delle Maldive sono in overbooking”, aveva commentato l’a.d. dei I Grandi Viaggi, Corinne Clementi, chiedendo un’apertura più ampia ai viaggi, che magari potesse ricomprendere mete come Zanzibar o il Kenya.
L’unica possibilità per recuperare un po’ di disponibilità potrebbe venire dalle cancellazioni di mercati che, come quelli russo o inglese, stanno attraversando una fase delicata sul fronte della pandemia. Ma questa opportunità, che non può nemmeno definirsi tale per ovvie ragioni, non sarebbe comunque sufficiente a far quadrare i conti.
Tariffe alberghiere alle stelle
E se l’Oceano Indiano, come segnalato ad esempio dal general manager di World Explorer, Alessandro Simonetti, è ormai praticamente al completo, le cose non vanno meglio anche sulle altre destinazioni raggiunte dai corridoi come Marsa Alam o Sharm El Sheikh. Dove, commenta il direttore prodotto e sviluppo di Fruit Viaggi, Giuseppe Falco, “È molto difficile reperire nuovo prodotto soprattutto per l’innalzamento delle tariffe alberghiere conseguente alla forte richiesta del mercato russo, che dopo sei anni di stop ha ripreso i collegamenti sulla destinazione”. Anche per Falco, l’unica strada ormai realisticamente percorribile sarebbe quella della riapertura ai viaggi di altre località, come ad esempio la Tunisia.
Tesi confermata dal direttore prodotto del Gruppo Nicolaus, Gaetano Stea, che segnala "Carenza di camere. Il Mar Rosso sta ricevendo moltissime richieste soprattutto dai mercati internazionalie i prezzi tendono continuamente a salire".
Mancano i voli
Intanto, accanto alla carenza di prodotto, un altro problema di fondamentale importanza si sta manifestando sul nostro mercato e riguarda l’insufficienza di posti aerei, che altri concorrenti in Europa hanno provveduto a riconfermare in anticipo sottraendo capacità al nostro mercato.
Una situazione che, anche nel caso della riapertura di altre destinazioni, creerebbe immancabili criticità sul fronte della disponibilità di posti volo e di incremento incontrollato dei prezzi. Tutti elementi con i quali i tour operator devono purtroppo necessariamente già confrontarsi.