Passeggeri a quota 7,3 milioni, grazie a oltre 4.300 toccate nave in più di 50 porti italiani. Se le previsioni verranno confermate quest’anno il segmento delle crociere è destinato a una crescita a tripla cifra rispetto al 2021.
A sostenerlo Risposte Turismo, che stima in un più 180% l’incremento sullo scorso anno, con un netto rafforzamento di una ripresa che già si era affacciata nelle stagioni precedenti. “L’aver operato anche in mesi particolarmente complessi - spiega Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo - ha rappresentato la principale vetrina per consolidare il prodotto, in primis verso la clientela già affezionata. Le novità di navi, format, itinerari che le compagnie continuano ad annunciare supporteranno tale traiettoria in un anno che dovrebbe vedere il quasi completo deployment delle flotte nel Mediterraneo”.
Il ritorno sul mare
Una ripresa trainata, dunque, soprattutto da un progressivo ritorno all’operatività di più navi e da un più alto tasso di riempimento delle stesse, con le unità che scaleranno in più porti italiani, alcuni dei quali senza traffico da due anni.
In base ai dati in possesso di Risposte Turismo il numero di navi in circolazione nei porti italiani sarà quest’anno già molto simile al pre-pandemia, con quasi tutte le compagnie operative nel Mediterraneo a navigare con le loro intere flotte.
Civitavecchia star dei porti
Per quanto riguarda, invece, la classifica dei porti crocieristici, Civitavecchia resterà saldamente al primo posto, mentre Genova e Napoli si contenderanno il secondo e il terzo gradino del podio. Nella top 10 italiana tornerà ad esserci Livorno e cresceranno significativamente anche altri porti tra cui Ravenna, Catania, Olbia e Brindisi. La Liguria e la Sicilia saranno le uniche regioni a contare su più porti (rispettivamente tre e due), mentre a fine anno dovrebbero essere 16 i porti italiani a riuscire ad arrivare a oltre 100mila movimenti passeggeri.
Una ripresa netta, dunque, anche se la cifra di 7,3 milioni di crocieristi movimentati è ancora lontana da quella dei volumi 'normali' di business, se si pensa che in pre-pandemia il totale atteso a fine 2020 sarebbe stato di oltre 13 milioni.