È l’anno degli Stati Uniti. Hirondelle conferma la ritrovata centralità del turismo americano nell’offerta di lungo raggio, a causa anche delle limitazioni e dell’instabilità degli altri grandi competitor internazionali. “In Europa sono soprattutto Spagna e Portogallo a trainare le richieste per l’estate - spiega Andrea Cazzaro, marketing & operations director del tour operator trevigiano - ma funzionano bene pure i Paesi del Grande Nord; in generale si percepisce una sensazione di fragilità che spinge lo sguardo verso aree meno soggette a essere coinvolte della guerra russo-ucraina. In questo senso potrebbe leggersi la sorprendente prudenza verso la Grecia, l’area balcanica e baltica, optando per il mare dei ben più remoti Caraibi (Messico incluso), in abbinamento agli Usa”.
Le isole
Bahamas, Jamaica, Antigua, Aruba e Turks & Caicos sono fra le isole più apprezzate, grazie anche alla forte promozione dei Sandals Resorts, ma quest’anno risultano addirittura in forte crescita le richieste per le isole Hawaii. Il viaggiatore post-covid di lungo raggio cerca infatti aree di spiccata connotazione naturalistica (il tour dei parchi nazionali Usa relega le grandi metropoli come Los Angeles, Miami o New York a brevi stop), ideali per viaggiare in piena indipendenza seguendo la formula fly&drive. “Gli Stati Uniti si stanno poi avvantaggiando del recupero dei viaggi di nozze - aggiunge Cazzaro - penalizzati nel corso degli ultimi due anni e molto sensibili a destinazioni sicure. Ormai il trend generale delle prenotazioni è quasi allineato a quello del 2019 e contiamo di movimentare 25mila clienti entro l’anno, nonostante le agenzie di viaggio con le quali collaboriamo siano tornate a pieno regime solo parzialmente: circa 750 su 2000. La voglia di uscire dai confini domestici, in ogni caso, non manca: chi prenota una vacanza in Italia, richiede poi un’esperienza all’estero. Segno che la domanda è forte, ma non disposta ad accollarsi troppe responsabilità, legate soprattutto alle procedure sanitarie ancora in vigore”.