La ripresa dei viaggi di lusso è inarrestabile. Anche questo segmento ha risentito dello shock della pandemia, ma il recupero dell’alto di gamma è stato più veloce e ora si confronta con una domanda famelica di prodotti ed esperienze.
A dimostrarlo gli investimenti del mondo alberghiero nel luxury che hanno come obiettivo proprio la Penisola e che vedranno l’apertura di 51 nuove strutture di alto e altissimo livello nel corso del 2022.
“In Italia - ha spiegato Giorgio Ribaudo, managing director di Thrends in occasione della Ecoluxury Fair 2022 - abbiamo 652 hotel classificati cinque stelle, che detengono il 4% di tutte le camere alberghiere della Penisola: una piccola quota che secondo dati di bilancio genera quasi il 20% del fatturato alberghiero italiano e cresce a un ritmo del 5,3% annuo”.
Secondo Enrico Ducrot, ceo dei Viaggi dell’Elefante, il carattere del lusso sta, però, cambiando e si è ormai consolidata una sensibilità marcata verso modi di concepire l’ospitalità ecologicamente e socialmente responsabili.
“Oggi il lusso senza un’attenzione all’ambiente ha meno appeal, quindi tutti si stanno orientando in questa direzione, non è solo un fatto generazionale, è un’esigenza trasversale. Noi di Viaggi dell’Elefante abbiamo cominciato a scommettere su un lusso diverso già sedici anni fa con il marchio Ecoluxury e oggi vediamo che sono tanti i player che riconoscono che le potenzialità di questo segmento sono gigantesche”.
Ma quello che viene etichettato come lusso è molto vario e spesso va oltre gli stereotipi di sfarzo o eccesso. Lo dimostra il caso del cicloturismo, che in Europa vale 50 miliardi di euro di fatturato e 2,3 miliardi di escursioni.
“Erroneamente si pensa che sia un mondo povero e invece - sottolinea Gianluca Santilli, presidente dell’Osservatorio Bikeconomy - è un volano potente per lo sviluppo dei territori e del turismo d’élite”.