La partita del 2023 si giocherà soprattutto sull’estero. Ne è convinto Cesare Landi (nella foto), amministratore unico di Fruit Viaggi, che sottolinea come, mentre le prenotazioni per l’Italia non siano ancora del tutto decollate, quelle sull’estero stanno registrando un buon anticipo.
Proprio per questo il manager evidenzia come entro il 2023 “Avremo un Fruit Village a lungo raggio, in Africa equatoriale”.
Intanto, accanto alle new entry italiane come il Fruit Village Maragià e il Fruit Village Medea, entrambi a Paestum, si delineano obiettivi ambiziosi sull’estero.
“Con InViaggi abbiamo potenziato e completato l’offerta su Mediterraneo ed Egitto e da marzo partirà la stagione anche su Kenya e Zanzibar. Da marzo avremo in portfolio anche Mauritius, con voli diretti da Milano e Verona”.
L’obiettivo è quello di arrivare ai 30 milioni di euro di fatturato globale, mantenendo la positiva marginalità ottenuta nel 2022, quando i ricavi hanno superato i 20 milioni di euro.
“A livello generale, temo che l’Italia soffrirà per l’aumento dei prezzi; dal canto nostro, abbiamo dovuto rinegoziare i contratti con i nostri fornitori. Gli aumenti sono inevitabili per non sacrificare troppo gli utili”. La leva per soddisfare i clienti ed evitare di sacrificare i margini resta per Landi quella dell’advance booking: “Nessuno rinuncia alle vacanze, ma con un occhio attento al budget. Per questo sia il prenota prima sia formule più flessibili ci aiuteranno a raggiungere gli obiettivi. E la durata variabile dei soggiorni introdotta sul medio raggio rappresenta una freccia in più al nostro arco”. I.C.