Destination Italia chiude un 2022 positivo. L’azienda ha infatti comunicato di aver totalizzato un gross travel value consolidato (che rappresenta il controvalore totale dei servizi turistici venduti ai clienti) pari a 27,6 milioni di euro, in crescita del 268% rispetto ai 7,5 milioni di euro dello stesso periodo del 2021. Il risultato – si spiega in una nota – è il prodotto delle strategie di bilanciamento del portfolio geografico, del riposizionamento su segmenti di mercato a più elevata capacità di spesa e dell’esperienza ed abilità di execution del team.
Nel corso del 2022 il Gruppo ha registrato l’incremento delle prenotazioni di turisti di fascia alta provenienti da Stati Uniti, Canada, Australia e da molti Paesi dell’Unione europea, tra cui la Spagna e il Regno Unito. In crescita anche i turisti provenienti dall’America Latina, tra i quali primeggiano Brasile ed Argentina. Stabile il mercato mediorientale, in contrazione il mercato russo a causa delle restrizioni ancora in atto.
Al 20 marzo 2023 Destination Italia ha toccato i 18,3 milioni di euro di gross booking value, con una crescita di oltre il 200% rispetto allo stesso periodo 2022 e superando anche di oltre il 30% i risultati Pre-Covid (2019).
Dina Ravera, azionista di riferimento di Destination Italia, ha commentato: “Raggiungere 27,6 milioni di euro di gross travel value nel 2022 è la conferma del lavoro fatto dalla squadra nello scorso anno, dallo sviluppo di nuovi clienti in nuovi mercati, al contracting di hotel e servizi turistici in tutto il Paese, alla gestione delle prenotazioni e poi della assistenza in loco ai viaggiatori, aumentati oltre le aspettative rispetto ad inizio 2022. Il nuovo anno si apre nel segno dell’ottimismo grazie al mercato del turismo in progresso, al progetto di fusione con Portale Sardegna approvato dalle assemblee delle due società e ai dati relativi alle prenotazioni al 20 marzo, ulteriormente in crescita, superiori di oltre il 30% rispetto al 2019, anno record per il turismo italiano e per il Gruppo. Rimaniamo concentrati sui nostri progetti di sviluppo che prevedono, per il prossimo futuro, di essere presenti su nuovi mercati quali la Cina, il Giappone, la Corea e l’India, e di crescere ulteriormente in quelli in cui siamo già presenti come gli Stati Uniti”.