Sempre a caccia di nuove idee e di nuove esperienze da proporre, con quell’entusiasmo che il Covid aveva solo congelato per un po’, pronto a riemergere non appena le condizioni internazionali lo avessero consentito: Michele Serra, reduce da un lungo viaggio nella Cina ‘alternativa’, è già ripartito, questa volta per la Corea.
Come di consueto, il presidente di Quality Group riporta le sue impressioni ‘dal vivo’ sui social, dove si apprende che la vera sorpresa del 2023, la destinazione che non si aspettava, è proprio la Corea. “Fino a ieri, se dicevi ‘Giappone’ – scrive su Facebook -, l’uomo della strada andava subito con l’immaginazione alla cerimonia del tè, ai templi zen e ai samurai; se parlavi di ‘Cina’, subito comparivano la Grande Muraglia, Avatar e la Città Proibita. Ma se dicevi ‘Corea’… il massimo che veniva in mente era una divisione, frutto di un nebuloso conflitto, o una vaga minaccia missilistica”.
“In questi ultimi anni però - prosegue Serra - cinema, letteratura, musica, serie televisive e… creme di bellezza hanno fatto il miracolo: ora il Paese della Calma del Mattino è finito sotto i riflettori del turismo internazionale; e così, dopo una timida riapertura, quest’anno la richiesta è in forte aumento e i nostri tour sono tutti confermati. E chi se lo aspettava?”
Il ritorno a Seoul
E cosi Serra è tornato a Seoul, in attesa che Pyeongyang riapra. “Ci portiamo nel bagaglio un mucchio di idee inedite da verificare (alcune un po’ estreme), perché vorremmo aggiungere un tocco di novità alle nostre proposte, permettendo a chi viaggia con noi di penetrare fino al cuore di questa cultura sconosciuta e ambivalente; stiamo anche lavorando per costruire una struttura di accoglienza più rocciosa ed affidabile, più personalizzata, Mistral style. È ora di fare uscire la Corea dall’anonimato. Perciò sarà un viaggio un po’ strano, perché tralasceremo le visite più classiche per andare alla scoperta delle esperienze più inedite: ci destreggeremo fra K-pop e meditazioni con i monaci buddhisti, spiagge di Jeju e funerali finti (…), Hanok e improbabili musei. Per l’occasione, ho anche cominciato a studiare l’alfabeto coreano”.
Una nuova avventura, una nuova esperienza da proporre, una nuova frontiera da esplorare in un mondo finalmente libero da costrizioni.