La sostenibilità guida ormai le scelte dei consumatori anche nell’industria dei viaggi. Ma il fatto che un’azienda si professi ‘green’ o dichiari di investire su combustibili a basso impatto ambientale non basta a rendere attrattiva la sua proposta sul mercato. “Per rendere vendibile la sostenibilità bisogna adottare una comunicazione diversa. Bisogna renderla innovativa e cool”. A dirlo è Davide Triacca (nella foto), direttore della sostenibilità e segretario generale di Costa Foundation, nel corso della tappa di TTG People agli uffici genovesi di Costa Crociere.
Triacca guida la realtà nata nel 2015, che sviluppa progetti sociali e ambientali, agendo su quattro aree tematiche: progredire verso la neutralità climatica; rigenerare le risorse; responsabilizzare le persone; costruire un ecosistema trasformativo.
La sostenibilità per Costa
Quello di Costa, infatti, è un approccio alla sostenibilità più profondo, che - grazie all’impegno di un team di 6 persone - coinvolge sia l’azienda e le sue navi, attraverso la sensibilizzazione dei dipendenti e degli ospiti alle pratiche di rispetto ambientale; che i territori, con iniziative che impegnano la Fondazione in presa diretta.
Le strategie
“Non c’è un euro che in Costa Crociere non sia investito in ottica di sostenibilità”, spiega Triacca, il quale, mentre nel mondo dell’aviazione e dei trasporti si apre il dibattito sulla profittabilità degli investimenti in carburanti green e sulle ricadute di tali scelte sui consumatori in termini di pricing, tiene a precisare: “Il nostro obiettivo è quello di non ribaltare sul consumatore i costi. Piuttosto, cerchiamo di coinvolgere gli ospiti nel nostro percorso con una sustainability guest journey. Vogliamo creare dei viaggiatori responsabili”. A. N.