Mele, Mappamondo: “Prenotazioni concentrate su agosto e Capodanno”

Il lungo raggio riparte, ma le difficoltà sono tante. Innanzitutto, segnala il ceo di Mappamondo, Andrea Mele (nella foto), “Si assiste a una forte concentrazione delle prenotazioni su agosto e su Capodanno. In questa fase sono in pochi a potersi permettere un secondo viaggio fuori stagione e l’unico tour a lungo raggio dell’anno si identifica necessariamente nel periodo delle ferie lunghe”.

I viaggi a lungo raggio si muovono su dinamiche proprie. "Per noi operatori il lavoro è sempre più complicato. Quest’anno assistiamo a un picco di richieste concentrato nelle prime settimane di agosto, che va diminuendo già dal 20 agosto in poi”.
Difficile è quindi diversificare e destagionalizzare le proposte. Ma difficile è anche programmare l’offerta nel migliore dei modi. “Su agosto c’è carenza di voli e di posti in hotel. E subito dopo agosto è già Capodanno” dice il manager.

A questo quadro si aggiungono i problemi legati a cancellazioni e spostamenti di voli, anche se sotto questo aspetto Mele getta acqua sul fuoco: “Bisogna verificare le coincidenze giuste e comunque si tratta di un problema che riguarda soprattutto i vettori europei, molto meno quelli mediorientali”.

In generale comunque il 2023 sta performando bene e, malgrado il rallentamento avvertito nelle ultime settimane, i numeri registrati da Mappamondo indicano risultati superiori a quelli del 2019. “Un dato non solo riferibile all’aumento del costo dei viaggi, lievitato del 15-20% circa, ma anche al maggior numero di pratiche portate a termine”.
Buone notizie anche sul fronte dell’advance booking: “I clienti hanno compreso che prenotare in anticipo conviene e il last minute è praticamente scomparso dal lungo raggio”.

A questi temi generali si sommano poi alcuni cambiamenti che il dopo Covid ha impresso nelle vendite delle destinazioni.
E’ il caso del Giappone, tornato alla ribalta del nostro mercato ma incapace di gestire il boom di prenotazioni. “Sul Giappone stiamo riscontrando criticità legate a un’offerta insufficiente a coprire la domanda. Manca la disponibilità alberghiera ma soprattutto mancano le guide specializzate. Quello delle guide turistiche è in realtà un problema ben più ampio, che si riscontra anche in altre destinazioni del mondo: manca il ricambio generazionale in quanto si tratta di un mestiere che ai giovani non interessa più”.

E sulla Thailandia, Mele ricorda come si avverta forte la mancanza del volo diretto dall’Italia. “Era una meta che non aveva eguali per rapporto qualità-prezzo. Attualmente la domanda c’è, ma è limitata dalla mancanza del collegamento diretto, che impone viaggi con scalo più lunghi, e da prezzi che sono aumentati del 30-40%”.

A chiudere la rassegna delle destinazioni, Mele cita Indonesia, Indocina e Brasile, che stanno registrando un trend positivo. Purtroppo ancora fermo l’Iran e in stand by il Perù, “Due destinazioni dalle ampie possibilità, che siamo in attesa di veder ripartire”.

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