Tempo di bilanci di fine estate. Gabriele Burgio (nella foto), presidente e a.d. del Gruppo Alpitour, dal suo osservatorio privilegiato traccia un bilancio della stagione e delinea le prospettive di sviluppo future.
In un’intervista rilasciata a MilanoFinanza, il manager sottolinea come anche il 2023 si sia rivelato un anno complicato per il turismo, reso difficile dai problemi relativi al trasporto aereo prima e a meteo e incendi poi. “Un anno di emergenze” lo definisce il manager, anche se il 2023 può comunque essere definito anche come l’”anno del ritorno”.
Il 2022 non era infatti una anno comparabile rispetto al pre Covid: “Il 2023 è stato invece l’anno del ritorno del turismo, sia quanto a traffico sia quanto a interesse”.
E la novità c’è, con “oltre il 50% dei nostri clienti che ha prenotato con tre mesi di anticipo o più”.
Un dato positivo, in parte causato dall’inflazione, “che ha indotto molti turisti a prenotare subito per paura di successivi aumenti tariffari”.
I volumi
Quanto ai volumi di viaggiatori italiani, Burgio segnala la contrazione del numero, che tuttavia non si è tradotta in una diminuzione dei ricavi. “L’aumento dei prezzi ha compensato la riduzione del numero dei viaggiatori e i ricavi si sono attestati sugli stessi livelli del passato”. Bisognerà poi verificare a bocce ferme se la diminuzione dei costi variabili indotta dal minor numero di passeggeri possa aver portato cambiamenti significative sul conto economico. Quel che è certo è che si è avvertita anche una diminuzione dei giorni di vacanza e una variazione delle tipologie più richieste.
Il discorso cambia parlando degli stranieri: “È stata per tutti una positiva, grande sorpresa. Da fine maggio gli americani sono tornati a fare numeri importanti, sia sul segmento lusso sia su quello medio, andando così a compensare il calo dai mercati dell’Est”.
Al primo posto le città d’arte, ma anche in questo caso con qualche sorpresa, con una crescente richiesta anche per realtà meno note.
“Ad esempio, Taormina ha ottenuto un vero boom sull’onda del successo della serie televisiva The White Lotus, ambientata in Sicilia”. Questo dato impone a Burgio una riflessione. “Il mondo è cambiato. La comunicazione via social sta prendendo sempre più piede; i set cinematografici muovono frotte di visitatori; il rapporto qualità-prezzo assume sempre maggior rilievo, e proprio sul fronte della qualità occorre lavorare molto in Italia. Basti pensare agli orari di chiusura dei musei o ai deficit nei trasporti”.
Il tutto con l’obiettivo di fidelizzare i turisti, perché “Portare turisti nuovi ha un costo alto, riportare i repeater costa molto meno sul fronte della comunicazione”.
Infine, uno sguardo al futuro. “Le agenzie di viaggi mantengono un ruolo chiave nella distribuzione in Italia. I clienti sono sicuramente più informati, ma continuano a privilegiare il contatto umano e la consulenza”.
Nuove mete
In particolare, per il Gruppo Alpitour la sfida è quella di “trovare sempre nuove mete. Grazie anche all’apporto di Neos siamo in grado di prendere decisioni rapide”. L’attività di scouting, concentrata soprattutto in Africa, quindi prosegue. E non sono escluse le new entry, magari quell’Albania con la quale Alpitour vanta una lunga collaborazione. “L’Albania ha grandi potenzialità, ma si tratta di un prodotto ancora da costruire”.