Triplano: 'la folie des grandeurs'

Conservo ancora in un mio cassetto un calendarietto da tavolo regalatomi 20 anni fa dall'amico Marco Pennacchioni, allora promotore di quella grande avventura che fu il Triplano T.O.
  
È incredibile come quel calendarietto de 'L'anno del Barone: 1993/94' riportasse le fotografie dell'intero staff di un tour operator appena nato, le fotografie con abiti stravaganti di ben 89 addetti ai lavori... un vero e proprio esercito di persone per un tour operator così giovane!
  
La storia di quell'avventura inizia nel corso dell'estate 1993 con la nascita di una società formata da dieci soci operativi con varie mansioni (Ferretti, Corsini, Cimurri, Benini, Laudano, Ridolfi, Patara...) e un socio finanziatore che però bene bene non si era mai capito chi fosse in realtà (chi sosteneva fosse un gruppo di banche romagnole, chi diceva le cooperative rosse, chi sosteneva con certezza che fosse il primo ingresso nel turismo della famiglia Tanzi...).
  
Il capitale sociale di ben tre miliardi di lire, aveva stupito tutti, peccato che in realtà non sia mai stato interamente versato! L'attività di tour operator iniziò con una grandissima campagna pubblicitaria nazionale, ma anche con grossi investimenti in marketing in Paesi del Mediterraneo; mi ricordo i pullman color rosa-granata che si vedevano sulle strade della Tunisia o il trenino dei turisti ad Hammamet completamente sponsorizzato dalla grande scritta Triplano in rosso incandescente su sfondo giallo; e poi un "pendolino" intero delle nostre ferrovie (allora il pendolino era senza dubbio l'avanguardia delle nostrane rotaie) fare il giro delle principali  stazioni italiane per presentare il prodotto della stagione estiva con grande buffet a bordo per gli agenti di viaggio curiosi di capire e di assaporare questa grande novità del mondo dei tour operator un poco flemmatico di quegli anni.
  
Poi, nel corso dei primi mesi del 1994, arrivarono in agenzia i gadget: piccoli triplano da scrivania in argento e, si raccontava, agli agenti di viaggi più bravi... anche un piccolo modello di triplano in oro!
  
La cosa ci stupì non poco; in quanti investimenti in "immagine" si stava prodigando questo tour operator, in un mercato nel quale i tour operator iniziavano ad ottimizzare tutti i costi di gestione e di promozione!
  
Certamente fu subito un grandissimo successo, anche perchè la politica commerciale fu molto aggressiva e il dumping fu la prima azione per creare, ad incudine, una forte penetrazione del mercato turistico outgoing dal Nord Italia.
  
Purtroppo il break even era ancora così lontano quando il Triplano T.O., che voleva volare così alto, chiuse l'attività dopo solo un anno, cioè proprio il 31 dicembre 1994!
  
Si dice ancora oggi che non pochi dei soci che avevano creduto nel progetto abbiano faticato per anni per riuscire a coprire, anche con risorse personali e di famiglia, il disavanzo e i debiti provocati da qualche dirigente che aveva in testa manìa da "la folie des grandeurs" in un settore dove sappiamo molto bene quali sono, ed erano anche allora, le marginalità!

Ti è piaciuta questa notizia?

Condividi questo articolo