La transizione green è iniziata, le date sono state fissate e i provvedimenti iniziano a scattare. Anche per il turismo, che resta uno dei settori maggiormente nel mirino.
Se ne è parlato durante il convegno ‘Adattamento climatico: il punto di vista di turisti e operatori’ a TTG Travel Experience, in corso in questi giorni a Rimini. Nel corso del panel, il presidente di Astoi Pier Ezhaya ha sottolineato: “La consapevolezza dell’impatto del turismo c’è, ovviamente. Nel 1950 i turisti erano 25 milioni, l’anno scorso sono stati 1,4 miliardi e nel 2030 saranno 1,8 miliardi. Il turismo ha effetti anche sull’ambiente. E molti settori hanno già avviato programmi per arrivare alle emissioni zero nel 2050”.
Fermo restando che “non si può ridurre la mobilità”, è necessario tuttavia ricordare che gli interventi in questo campo hanno dei costi.
“I programmi devono essere economicamente sostenibili - rimarca il presidente di Astoi -. Ad esempio, il Saf, il carburante ‘green’ per l’aviazione, è difficile da reperire. E le compagnie aeree non possono fare scorte. Inoltre costa 5 volte più del jet fuel”. E l’aumento dei costi, inevitabilmente, “ricadrà sui consumatori”.
In conclusione, Ezhaya evidenzia che “non si può far ricadere i costi solo sulle aziende”.