Viaggi sempre più personalizzati, forte aumento di pratiche di alto valore, un advance booking marcato e, sul fronte del prodotto, molte riconferme e alcune novità. L’inizio del 2025, spiegano i tour operator, porta con sé il consolidamento della domanda verso un buon numero di mete a lungo raggio che, già lo scorso anno, avevano dimostrato il loro crescente appeal tra i viaggiatori italiani. Continua la corsa di Dubai, ma vanno benissimo anche Cina e Giappone, mentre cresce la domanda anche per mete nuove o di nicchia come, ad esempio, la Corea del Sud o le isole alternative in Indonesia.
“Anche l’Arabia Saudita - dice nell’inchiesta di TTG Today Marco Peci, direttore commerciale di Quality Group - sta riscuotendo molto interesse grazie a investimenti significativi nel turismo”.
Se, da una parte, aumentano le pratiche ‘importanti’, dall’altra potrebbe esserci un rallentamento della domanda della clientela di fascia media, “più sensibile - osserva Andrea Mele, ceo di Mappamondo-Shiruq - all’innegabile impennata dei prezzi che anche quest’anno sta colpendo i pacchetti di viaggio, con un aumento medio del 20% dei servizi a terra e tariffe aeree sempre molto elevate”.
“La richiesta di personalizzazione - aggiunge Danilo Curzi, ceo di Idee per Viaggiare - è sempre fortissima, così come ampia è la finestra di vendita, con un advance booking importante”. “La località - gli fa eco Gianluca Resmini, presidente di Gastaldi Holidays - spesso è secondaria all’esperienza che si vive, a cominciare da quella alberghiera”.
“I viaggi verso destinazioni culturali insolite - spiega Gianluca Rubino, a.d. di Kel 12 - o comunque programmate in modo alternativo stanno registrando picchi di crescita. Penso ad esempio all’Egitto in dahabeya, o al viaggio in India per assistere al Kumbh Mela. A livello generale è l’Oriente a crescere in modo più evidente”.
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