Danilo Curzi ama raccontare e raccontarsi. Giusto ieri a Milano ha spiegato come la sua creatura Idee per Viaggiare sia riuscita a uscire quasi indenne dal periodo buio che ha condizionato il turismo.
Il ceo di IpV si è presentato forte di una campagna di primavera sopra le righe, periodo che dovrebbe consentire all’azienda di chiudere l’esercizio ’25 (31 ottobre) a 122 milioni di euro di fatturato contro i 112 milioni del bilancio ’24.
Per raccontare la sua carriera Curzi è partito dall’89, con l’apertura dell’agenzia viaggi (ancora attiva) , per poi passare al tour operator.
Mestiere quest’ultimo che in molti davano per finito solo due stagioni fa. E invece la storia ha girato in modo diverso.
“Diciamo che la storia per noi ha girato in modo diverso, perché invece di piangerci addosso abbiamo investito – dice il ceo di Ipv -. Non è stata una passeggiata di salute ma se guardo a questa realtà di 170 persone sono felice”.
Lo sembra per davvero e anche i suoi manager seduti al tavolo si divertono nell’ascoltarlo. E’ un’azienda con un turnover molto basso, che per festeggiare i 30 anni di attività si è regalata eventi, incontri e la bellezza di 21 fam-trip. Quelli che stanno tornando di moda, perché le agenzie “hanno bisogno di formazione e vicinanza”.
Curzi, senza mezzi termini, sostiene che ci sono due versioni di IpV, prima del Covid e dopo il Covid. “Guardi che può sembrare scontato, ma non è così. Il mondo corre più veloce di noi e ho capito da qualche tempo che bisogna investire e mai improvvisare. Altrimenti a lungo andare ti scoprono”.
Parliamo di un tour operator che fa praticamente solo lungo raggio e non sfrutta i mercati dai grandi numeri (passeggeri), ma supera 100 milioni di fatturato. Adesso con sano realismo l’azienda guarda al futuro. Mentre Andrea, il figlio di Danilo Curzi, si occupa di digitalizzare la società. Tra qualche anno Curzi e soci potrebbero passare la mano, (pare verso il ’28-’29). Un passaggio lineare, che non intende scartare nessuna via.
“Per ora lavoriamo su linee interne - dice ancora Curzi -, poi si vedrà. Capiremo anche chi attraverserà la nostra strada. Non escludiamo nulla, sarebbe un errore”.