Il turismo di nicchia, quello affezionato agli itinerari culturali e alle esperienze esclusive, cattura un consenso sempre più ampio. Nel 2024, esaurito l’effetto rebound del post Covid, è questo uno dei trend destinato a durare e a ridare fiato alle casse degli operatori.
A sottolinearlo è Gianluca Rubino, amministratore delegato di Kel 12, che commenta i risultati dell’estate “migliore di sempre nella storia dell’operatore”, con un fatturato d’esercizio in progressione di circa il 25% sul 2023, i passeggeri aumentati del 10% e una marginalità che comunque regge bene.
Su queste basi, il gruppo di cui fanno parte anche i marchi Viaggi Levi e Dune è pronto ad affrontare una sfida nuova, che per Rubino si sostanzia in un’integrazione verticale che va ad abbracciare trasversalmente tutti gli attori della filiera nell’ideazione e produzione del viaggio. “In Egitto abbiamo due dadahabeya di nostra proprietà. In Namibia abbiamo campi tendati e stiamo finalizzando la partnership con una dmc in Oman. Questi investimenti diretti sulle singole destinazioni ci consentono di presidiare al meglio la filiera, garantendo una qualità controllata e in linea con i nostri standard. Ci permettono inoltre di aggirare i problemi connessi all’overtourism su alcune destinazioni, un tema che sarà la grande battaglia da giocare nei prossimi anni. Penso ad esempio al Giappone, ma anche a Bali. Destinazioni bellissime, che rischiano però di non riuscire a esprimere tutto il proprio potenziale a causa di una scorretta gestione dei flussi. I turisti vanno reindirizzati e guidati su nuovi percorsi all’insegna di un turismo più sostenibile”.