La parola villaggista non è mai stata un problema per la famiglia Pompili. Mentre i tour operator perdevano fatturato nel corso degli anni (in molti sono anche finiti nel dimenticatoio) Veratour con i suoi villaggi e una filosofia chiara ha cercato di rosicchiare quote di mercato.
Lavorando su marginalità e, nelle ultime stagioni, anche sulla fascia media di prezzo. La spinta verso l’alto ha iniziato a farsi vedere.
Nel quartier generale di Roma hanno capito già qualche anno fa la fascia media stava sparendo. Serviva una nuova linea e per questo si è lavorato per innalzare il prezzo medio come ha detto anche il ceo Stefano Pompili.
Ora veleggiando verso fine anno trapela soddisfazione per l’esercizio ’24 che, malgrado la discesa del Mar Rosso, tiene una media di crescita dei ricavi tra il 5 e l’8%. Le ultime settimane dell’anno decideranno la numerica finale. Intanto per diversificare il catalogo delle proposte Stefano Pompili e il fratello Daniele hanno messo in cantiere per il 2025 il primo Vera Boat (nome ancora definire) che servirà le isole Cicladi. “Ma sarà un prodotto a 5 stelle di 21 camere che abbiamo intenzione di proporre in formula villaggio a partire da luglio ’25”, ha detto a TTG Italia Stefano Pompili.
A questo ingresso entro fine del ‘24 andrà ad aggiungersi anche il Beach Resort di Dubai, struttura presa in esclusiva da Veratour. “Chiudiamo l’anno con qualche novità e apriamo il nostro mondo a nuove proposte come la riapertura di Phuket e questo nuovo resort a Dubai. Non ci discostiamo dalla nostra filosofia da villaggista perché anche post Covid abbiamo notato che il bacino di mercato ha ripreso a macinare risultati. Non siamo un’azienda che vuole e può frequentare il tailor made. Lasciamo ad altri questa porzione di mercato così complessa e trafficata”.
Piccoli spostamenti che dovrebbero permettere alla società romana di andare stabilmente verso una quota di fatturato superiore a 250 milioni di euro.