“Un 2024 da record, un 2025 più cauto e il 2026 sarà un anno chiave, con nuove navi e nuove rotte”. Francesco Paradisi, responsabile commerciale Italia di Ncl, traccia un bilancio sugli obiettivi per il futuro della compagnia.
“Arriverà Luna, e la gemella di Norwegian Viva, la quarta nave di classe Prima. Una nave nuova, con piccole evoluzioni, che andrà ad aumentare la nostra capacità globale”.
Tra le novità più rilevanti, anche il ritorno al porto di Filadelfia, storicamente legato a Ncl. “È un porto importante per gli Stati Uniti e molto conosciuto anche in Italia. Lavoreremo per valorizzarlo come punto di partenza per nuove crociere”.
In Europa, invece, torneranno le crociere settimanali, accanto agli itinerari da 9 o 10 giorni oggi predominanti. Ma con una novità: l’uso sempre più diffuso di open jaw. “Stiamo cercando di rendere gli itinerari più completi, con più porti di scalo. Lo scorso anno l’itinerario open jaw da Civitavecchia a Lisbona è stato uno dei più venduti in Italia. Il cliente italiano è pronto a provare qualcosa di nuovo, se l’esperienza è interessante”.
L’Isola privata di Ncl Greyfield Cay, è parte integrante degli itinerari caraibici in partenza da Miami. “La nostra è stata la prima isola privata ed è la più grande dei Caraibi, una tappa fissa a Bahamas per tutte le navi che salpano da Miami. La novità è che entro il 2026 verrà terminata una banchina, così non solo non si salterà l’attracco in caso di maltempo, ma si potrà avere un attracco multiplo”.
“Altre compagnie hanno puntato su isole resort molto movimentate, con scivoli, parchi acquatici e strutture adrenaliniche. La nostra scelta è diversa: Greyfield Cay è un’isola privata pensata per il relax, con molte attività ma in un contesto più soft. L’attrazione più ‘forte’ è la zipline. Vogliamo proporre un’esperienza coerente con lo stile delle nostre navi: ambienti raccolti, curati, mai caotici, dove il viaggiatore si senta coccolato. L’altra tappa fissa è Harvest Cay, uno scalo privato sviluppato in collaborazione con il governo del Belize: in quel caso non si tratta di un’isola nostra, ma siamo gli unici ad attraccarci”.