Rendere una struttura o un’azienda sostenibile, davvero, non è un’impresa da poco. Lo racconta Vittoria Ferragamo, che nella tenuta di famiglia, Il Borro, si occupa proprio della sostenibilità. È un lavoro complesso, spiega, “perché deve coinvolgere tutte le anime di un’azienda, tutti i reparti produttivi, facendoli lavorare all’unisono sulla scorta di una filosofia condivisa”.
Ma è anche un’impresa da cui non si può prescindere, perché, dice a TTG Italia: “La sostenibilità non è solo un’opzione, ma una necessità per preservare il nostro pianeta e le generazioni future”.
Ferragamo sa di cosa parla quando racconta di sostenibilità. Sotto la sua guida Il Borro ha firmato il Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”, il testo rivolto alle aziende e redatto dall’UN Global Compact Network Italia, rete locale del Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo.
È stato inoltre adottato un Codice Etico e del Whistleblowing per garantire che tutte le attività aziendali siano condotte nel rispetto dei valori di legalità, onestà, integrità, trasparenza, imparzialità, correttezza, diligenza, professionalità, efficienza e buona fede. Inoltre, è stato introdotto un sistema di whistleblowing per consentire ai dipendenti e ai collaboratori di segnalare illeciti, frodi, criticità, ingiustizie e violazioni in forma anonima e sicura.
È stata ottenuta la certificazione VIVA, il programma del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che promuove, dal 2011, la sostenibilità del comparto vitivinicolo italiano e per la prima volta, Il Borro ha effettuato una rendicontazione dettagliata delle emissioni di gas serra relative allo Scope 3, al fine di migliorare la valutazione dell’impatto ambientale delle proprie operazioni.
Grazie a questo alto standing sul tema della sostenibilità, Vittoria Ferragamo è stata voluta nella commissione per lo sviluppo sostenibile di Relais & Chateaux, portando una autorevole voce tricolore nella collezione mondiale di hotel di lusso.