"I nostri cinesi sembrano un po' come quelli del Milan: hanno pagato un acconto e poi sono spariti". Luca Patanè (nella foto) commenta con una battuta lo status quo del progetto cinese. Il riferimento è alla prima joint venture italo-cinese del gruppo Uvet, risalente a quasi un anno fa, quando il presidente aveva annunciato a Milano un accordo per l'apertura di Made in Uvet, società partecipata al 51% da Uvet e al 49% dal fondo Zhong Xin Investment, parte del Gruppo Yong Chengdai.
"Noi abbiamo profuso un'energia pazzesca nella joint venture", spiega Patanè. E infatti le intenzioni dichiarate l'anno scorso erano quelle di "portare in Italia 50mila cinesi nel 2016, 300mila nel 2017 e mezzo milione nel 2018".
Le cose però sono andate diversamente. "Il progetto non è fermo ma sull'Ebitda dell'anno scorso è un segno meno: non ho visto risultati", conclude Patanè.
A. P.