La data slittava da mesi, ma ora è definitiva: per gli affitti brevi, ossia quelli di durata non superiore ai 30 giorni, entro il 16 ottobre gli intermediari immobiliari dovranno versare la ritenuta del 21% sui canoni lordi pagati, a partire dall’11 settembre scorso, dai loro clienti inquilini ai proprietari delle case.
E per i canoni incassati e versati in precedenza? Niente paura. Come hanno precisato le Entrate, infatti, non scatteranno sanzioni per il mancato adempimento. Da ora, dunque, l’intermediario deve operare la ritenuta sulle somme riversate ai locatori e, per aiutarlo nella procedura, Il Sole 24 Ore ha preparato uno schema da comunicare al proprietario dell’immobile.
Le cifre da indicare
Gli importi da indicare sono cinque: il canone lordo per il rapporto di locazione, la ritenuta del 21% sul canone lordo, la provvigione dovuta all’intermediario, l’Iva del 22% sulla provvigione e il netto a pagare. Nella lettera al locatore l’intermediario immobiliare dovrà anche allegare la fattura per le provvigioni dovute su locazione e la copia dell’avvenuto bonifico.
La scelta del locatore
Da parte sua il locatore riceverà, dunque, un canone al netto della ritenuta, ma non dovrà fare nulla sino alla prossima dichiarazione dei redditi, quando potrà scegliere se considerare la ritenuta a titolo d’imposta (la cedolare secca del 21 per cento), oppure a titolo d’acconto sull’Irpef dovuta.
Tra gli aspetti che l’agenzia delle Entrate deve ancora affrontare c’è quello di individuare chi agisce in attività di impresa e non più come privato. “I parametri - spiega a Il Sole 24 Ore Alessandro Cattelan, esperto fiscale di Fimaa - saranno con tutta probabilità i seguenti: frequenza annuale delle locazioni, numero degli immobili locati e tipologia dei servizi accessori”.