Pare sorprendente, ma sembra che a livello globale ciò che preoccupa di più chi viaggia per ragioni d’affari sia “dimenticare qualcosa di necessario per il lavoro”. Nonostante la loro grande eco, gli attentati terroristici sono al quinto posto fra le paure legate alle trasferte, preceduti da preoccupazioni più tradizionali come “perdere qualcosa di importante”, “essere derubati o aggrediti” e le classiche “condizioni meteo avverse”.
In generale però la questione della sicurezza (in tutte le sue implicazioni) è molto sentita, soprattutto nell’area Asia-Pacifico, dove il 56% dei business traveller la segnala come fonte di preoccupazione, e nelle Americhe, dove è indicata dal 47% di chi viaggia per lavoro. Meno sensibili al tema sono gli europei, che si dichiarano preoccupati per la propria sicurezza quando viaggiano solo nel 37% dei casi.
Secondo Carlson Wagonlit Travel, che come spiega Event Report ha condotto un’indagine su 1.900 viaggiatori d’affari nel mondo, nonostante i timori la maggior parte delle persone pensa comunque che viaggiare sia oggi più sicuro rispetto al passato perché ci sono più strumenti a disposizione per affrontare i problemi di sicurezza.
Fra gli europei, il primato della paura per la propria sicurezza va agli italiani, con il 56% che indica grande o parziale preoccupazione sul tema.