Il Made in Italy, soprattutto in termini di shopping, non teme concorrenti, ma l’Italia corre un rischio non di poco conto: i turisti internazionali potrebbero decidere di acquistare i beni made in Italy in altri Paesi europei.
Il motivo: la possibilità di accedere a un rimborso Iva più vantaggioso.
L’allarme lo lancia Stefano Rizzi, country manager di Global Blue Italia, che sottolinea come gli altri Paesi europei si siano attivati per rendere più appetibile lo shopping tax free, mentre la Penisola continua a rimanere ferma al palo.
Il Governo francese ha infatti annunciato che dal 1° gennaio 2021 sarà possibile per i viaggiatori extra-UE chiedere il rimborso dell’Iva per acquisti personali da 100 euro in su, abbassando notevolmente la vecchia soglia ferma da anni a 175 euro.
In Germania e Spagna da tempo è stata eliminata la soglia minima di spesa per il tax free shopping. In Italia, invece, la normativa continua a prevedere che la cifra minima per accedere al rimborso Iva sia di 154,95 euro per ogni acquisto, rendendo quindi meno attrattivo fare shopping nel Belpaese.
“Senza correttivi è molto probabile che il turista cinese, americano, australiano, quando tornerà a viaggiare e fare shopping in Europa, acquisterà la borsa, l’orologio, le scarpe tanto desiderate in Spagna, Francia o Germania, invece di farlo in Italia – dice Rizzi -. Così facendo, il danno economico si ripercuoterà principalmente sui piccoli artigiani, già in grande difficoltà a causa della crisi che stiamo attraversando, i cui prodotti, eccellenza del made in Italy, avranno ancora meno possibilità di essere venduti”.
“Lo shopping infatti - sottolinea Rizzi - è diventato un elemento in grado di influenzare e indirizzare un viaggiatore a preferire un Paese piuttosto che un altro. Dove fare acquisti, cosa comprare, quanto spendere viene sempre più spesso pianificato prima della partenza, prevedendo di dedicare a questa attività diverse ore se non alcuni giorni del programma di viaggio: sono dinamiche cruciali per la competitività di un Paese che non possono più essere ignorate”.