La prossima estate sarà come quella del 2020, anzi “Sarà migliore”. Parola del ministro del Turismo Massimo Garavaglia (nella foto), che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera sottolinea come, pur comprendendo l’atteggiamento degli albergatori, ritiene che le preoccupazioni degli imprenditori turistici per la prossima stagione devano essere mitigate da alcuni fattori. “Questa estate sarà diversa. Prima di tutto ci sono i vaccini, ma abbiamo l’esperienza del passato, i comportamenti sono più responsabili, i protocolli sono ormai collaudati. Io sono molto ottimista”.
Riapertura anticipata
E anche se al momento è ancora difficile prevedere la data di riapertura di molte strutture alberghiere, ancora strette fra zone rosse e arancioni, il ministro sostiene che “così come si chiude tutto appena i dati sul Covid sono negativi, con la stessa velocità si riapre tutto appena i dati diventano positivi. Il mio auspicio è riaprire tutto molto prima dello scorso anno”.
Sui tempi della riapertura il ministro si fa più cauto, anche se l’ipotesi di ripartire da maggio è all’ordine del giorno “se i dati del contagio lo consentiranno”.
Viaggi all’estero
E sulla polemica della possibilità di viaggiare all’estero quando ancora i nostri confini regionali restano chiusi, Garavaglia ricorda come “Il turismo è sia in entrata sia in uscita, cosa si deve fare? Impedire alle persone di partire? L’obiettivo di tutti è tornare a garantire anche la mobilità interna, per questo è necessario accelerare il piano vaccinale. Ritengo però che un divieto di circolazione fra le zone arancioni non abbia senso. L’ideale sarebbe entrare dopo Pasqua tutti in zona gialla e tornare a muoversi, ma dipende solo dai dati”.
Gli aiuti
Intanto, per favorire i flussi turistici, Garavaglia proporrà una decontribuzione flessibile per le imprese del settore che richiamano i lavoratori dalla cassa integrazione, mentre si sta pensando anche a soluzioni finanziarie per alleggerire la situazione debitoria delle imprese che lavorano nel turismo.
Garavaglia infine segnala come verrà chiesto un nuovo scostamento di Bilancio per dare nuovi aiuti. Intanto, a sostegno delle città d’arte, penalizzate anche per Pasqua, è stato stanziato un fondo da 200 milioni di euro. In attesa dell’arrivo del tanto atteso ‘passaporto vaccinale’ europeo.