Ogni settimana che passa “Si perdono pezzi di Pil e non ce lo possiamo permettere”. Non usa mezzi termini il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia (nella foto), che sottolinea la necessità di programmare le prossime aperture. In un’intervista rilasciata a La Stampa, il ministro sottolinea come il Governo sia al lavoro per far ripartire la stagione turistica.
“A maggio, almeno per le spiagge, con protocolli rafforzati all’inizio”. E in ogni caso, “entro la Festa della Repubblica dovrà essere aperto tutto o quasi tutto”. Il 2 giugno in verità viene inteso come data ultima: “Quando ho parlato del 2 giugno facevo riferimento alla festa nazionale. Mi riferivo a una data finale, entro la quale mi auguro sia aperto tutto; ovviamente dipende dal piano vaccinale. Da tempo diciamo che dobbiamo programmare. Ci sono delle attività che hanno bisogno di settimane se non di mesi di anticipo per programmare l’apertura”.
Fiere e congressi
Il ministro cita ad esempio fiere e congressi internazionali, per i quali “si può prevedere una data più ravvicinata; i parchi tematici e acquatici hanno bisogno di tempo per programmare i lavori di manutenzione e fare prevendita. Sono convinto che in settimana si sbloccherà il tema dei congressi e delle fiere internazionali: è fondamentale perché significa mettere in sicurezza già qualche evento estivo”.
Sulla tabella di marcia, il ministro è ottimista: “Le proposte le abbiamo fatte. Parleremo in settimana con chi di dovere e penso si potrà iniziare a dare delle date settore per settore, con protocolli più stringenti in una fase iniziale e più larghi con il passare del tempo”.
Anticipare il Green Pass
E sul Green Pass, Garavaglia sostiene sia necessario anticiparne l’entrata in servizio rispetto ai tempi prospettati dall’Europa, che stima un inizio a metà giugno . “Bisogna anticipare un po’ per garantire la circolazione nei tempi giusti e per programmare la stagione estiva”. Il Green Pass “prevede se si è vaccinati o meno, se si ha avuto il Covid e quindi gli anticorpi, se si è effettuato un tampone. La condizione del tampone è la più semplice perché comunque, nelle more della vaccinazione, consente una circolazione e una mobilità in sicurezza”.
E sulle isole Covid free “è opportuno realizzare questo progetto perché se lo faranno gli altri e noi no, lo svantaggio diventerà enorme”.