Continua la difficoltà per le imprese del turismo a reperire lavoratori stagionali. Lo evidenzia Federturismo, che attribuisce la ritrosia dei lavoratori ad essere assunti dalle imprese del settore nella concorrenza che si è venuta a determinare tra reddito da lavoro e fruizione del reddito di cittadinanza o di altri sussidi.
Federturismo definisce la situazione paradossale, ma all’analisi oggettiva si capisce anche perché si verifica questa mancanza di lavoratori.
La “concorrenza” tra lavoro e reddito di cittadinanza, dice la stessa Federturismo, si mostra con particolare evidenza con riferimento ai profili professionali di livello esecutivo laddove il livello retributivo previsto dal Ccnl di settore e il valore del reddito non presentano una differenza abbastanza ampia da incentivare il soggetto beneficiario del sussidio ad optare per un’assunzione, in particolare stagionale, considerata la natura temporanea di gran parte dell’attività turistica e termale.
La difficoltà nel reperire il personale, peraltro in un contesto di parziale ripresa della domanda dei servizi turistici, rischia di costituire un problema gravissimo per le imprese del settore che potrebbe minare le aspettative di recupero delle aziende stesse.
“Per questo – dice Federturismo - confidiamo che il Governo, anche alla luce delle norme introdotte con il recente Decreto di contrasto al Covid che rendono necessarie ulteriori risorse umane, possa valutare l’adozione di un provvedimento urgente per incentivare i lavoratori privi di un impiego ad accettare proposte di assunzione da parte delle aziende del settore turistico e termale”.