Se è vero che il termine per la richiesta del Bonus vacanze non è stato prorogato oltre la fine del 2020, è altrettanto vero che sono ancora circa 850mila i voucher già emessi e non usati, per un controvalore di oltre 350 milioni di euro, che possono essere spesi entro la fine di quest’anno anche presso agenzie di viaggi e t.o.
Un'agevolazione poco sfruttata
A confermarlo è il Sole 24Ore, che sottolinea come la legge 106/2021 di conversione del decreto Sostegni bis abbia esteso l’utilizzo ai pagamenti presso agenzie viaggi e tour operator, includendo, appunto, anche il pacchetto turistico. Si tratta di un nuovo tentativo di rilancio di un’agevolazione che parrebbe non aver sortito l’effetto previsto: la dashboard dell’app IO indica che del milione 885mila 802 bonus vacanze generati al 31 dicembre 2020, ne sono stati utilizzati circa 1,04 milioni. Se si considera che ogni nucleo familiare può contare su un bonus, ciò significa che ci sono circa 850mila famiglie che hanno un voucher pronto sull’app IO, ma che non lo hanno ancora speso. Il controvalore dei buoni emessi è di quasi 830 milioni, a fronte di uno stanziamento complessivo di 2,4 miliardi.
Chi ne ha fatto richiesta
Il valore medio dei voucher è invece di 440 euro: poiché i tagli sono fissi, ne consegue che la maggior parte dei richiedenti è composta da famiglie di tre persone o più.
Non è nota la composizione dei nuclei che hanno voucher non spesi, ma considerando il valore medio di 440 euro si può ipotizzare che vi siano ancora circa 370 milioni spendibili per vacanze in ambito nazionale.
I titolari di questi buoni potranno usarli per vacanze in un’unica soluzione, per servizi resi da una sola struttura ricettiva o per un singolo pacchetto turistico offerto da un’unica agenzia viaggi o tour operator.
Il corrispettivo dev’essere certificato da fattura elettronica o documento commerciale intestati al codice fiscale del titolare del buono. Per il pagamento – che può essere fatto anche da un altro soggetto – è ammesso anche di piattaforme o portali telematici.
Il rimborso
L’80% del voucher viene direttamente riconosciuto come sconto in fattura, mentre il residuo 20% si porterà in detrazione nella dichiarazione dei redditi del 2021 da presentare l’anno prossimo.
Nessun rimborso è previsto per i bonus inutilizzati, mentre è sufficiente che anche un solo giorno della vacanza sia ricompreso entro il 31 dicembre: in teoria, anche le vacanze invernali a cavallo di Capodanno potrebbero quindi essere agevolate.