L'estate 2022 volge al termine ma verrà ricordata, oltre che per la buona ripresa del turismo, anche per i disagi dovuti alla carenza di personale. Un fenomeno che si è manifestato in più comparti, da quello aeroportuale all'hospitality passando per la ristorazione e i trasporti. Tra le cause di questa disfunzione organizzativa una è certamente riconducibile alle lungaggini burocratiche per l'assunzione dei lavoratori stagionali provenienti dai Paesi extra Ue.
Il decreto flussi 2021 emanato nel mese di dicembre che non ha soddisfatto la richiesta di manodopera necessaria per coprire il fabbisogno di settori come turismo e agricoltura. Le associazioni di categoria chiederanno al nuovo Governo di portare a oltre 200mila gli ingressi complessivi per il 2022, un dato che sarebbe paragonabile a quello del 2006/2007, poi drasticamente ridotto con la crisi globale del 2008.
Ai numeri quanto mai limitati, come riporta ilsole24ore.com, si sono sommate le impasse per il rilascio dei nulla osta.
"Trovare personale disponibile la sera o nei week end è stato complicatissimo - ha sottolineato Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria -. Molti alberghi e ristoranti hanno sfruttato le strutture al 50% per mancanza di personale".
Gaia Guarino