Sono 500 milioni quelli che l’Agenzia delle entrate contesta come mancato pagamento a Airbnb. Secondo il Fisco, il portale di affitti brevi non avrebbe versato allo Stato italiano una cifra ‘moloch’, che è infatti la più alta richiesta mai avanzata a una internet company dopo gli 870 milioni di Iva contestati al gruppo Meta.
La legge italiana del 2017 impone alle piattaforme web di agire da sostituti di imposta trattenendo il 21% sugli affitti incassati dagli host. La ritenuta deve essere poi versata allo Stato. La vertenza, si legge sul Sole 24 Ore, riguarda i cosiddetti soggetti non professionali, vale a dire i proprietari per i quali l'affitto degli appartamenti non è la fonte principale di reddito. E dunque le imposte che Airbnb sarà tenuta a versare dipenderanno da quanti soggetti non professionali saranno coinvolti nel conteggio.
Secondo la normativa italiana gli host professionali provvedono a versare direttamente la ritenuta d'acconto che equivale alla cedolare secca del 21% oppure (in caso di scelta diversa) all'aliquota marginale Irpef del proprietario. Ma nel caso di host non professionali – che sono la maggioranza – è Airbnb che deve trattenere l'imposta e girarla allo Stato. Il gruppo Usa ha sempre contestato questa norma e nel 2017 aveva fatto ricorso al Tar.
La questione era anche arrivata al Consiglio di Stato, il quale aveva coinvolto la Corte di giustizia dell'Unione europea. Il 22 dicembre 2022 la Corte ha stabilito che la legge italiana può chiedere alle piattaforme di raccogliere informazioni e dati sulle locazioni effettuate, e soprattutto di applicare la ritenuta alla fonte prevista dal regime fiscale nazionale.
Il tribunale ha invece dato ragione ad Airbnb sulla parte relativa all'obbligo di designare un rappresentante fiscale, giudicato ‘una restrizione sproporzionata alla libera prestazione dei servizi’. Dopo la sentenza della Corte Ue manca ancora la decisione finale del Consiglio di Stato, che l'8 giugno ha svolto l'udienza generale della causa. La pubblicazione della sentenza è attesa a breve.
Dopo la conclusione dell'interlocuzione con l'Agenzia delle Entrate, Airbnb potrà decidere di rivalersi sugli host che non hanno pagato la ritenuta d'acconto. Non è detto che lo faccia, perché questa decisione aprirebbe migliaia di contenziosi, ma sarà in suo potere prendere l’iniziativa.