Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sembrava finito in frigorifero. Chiuso nel suo ufficio milanese di corso Italia a lavorare sui nuovi progetti. Luca Battifora in questa chiusura di anno torna invece alla ribalta del mercato dopo la riorganizzazione di Eden Travel Group fortemente voluta dal presidente Nardo Filippetti.
In queste ore il manager genovese sta lavorando al business plan triennale che dovrà spingere il gruppo verso il tetto dei 400 milioni di giro d’affari.
Battifora, ma non era chiuso nel freezer allora?
(sorride e pensa forse ai mesi passati…)
Forse verso l’esterno è passata questa sensazione. Ma era previsto. A volte non bisogna ascoltare tutti…
Come è andata invece?
Il percorso era condiviso e ringrazio Filippetti per la fiducia. Nei mesi scorsi ci siamo conosciuti meglio e abbiamo deciso di sviluppare il rapporto. Per arrivare alla mia recente nomina.
Il percorso di integrazione tra Eden e l’accoppiata Hotelplan-Turisanda è stato più complesso del previsto?
Bisogna prima fare un salto piccolo indietro per capire bene l’evoluzione della vicenda.
Riavvolgiamo il nastro?
Nel 2015 l’azionista svizzero di Hotelplan aveva deciso di puntare su online e b2c e, a quel punto, serviva un partner industriale per tenere la barra a dritta e tenere in piedi il t.o. Eden ha deciso di ampliare il suo portafoglio e avviare così un lavoro di integrazione non proprio semplice. Questo va detto. Ma ora siamo pronti per affrontare il business plan triennale.
Confermate l’obiettivo di 400 milioni per fine progetto?
Posso confermare che abbiamo messo a punto un piano industriale capace di affrontare lo sviluppo dell’azienda. Ieri Eden era un grande tour operator ed ora si presenta come gruppo turistico multibrand con tanti progetti interessanti.
E tra questi ci sarà anche l’incoming?
Ci sarà anche l’incoming perché possiamo mettere in campo una serie di iniziative di buon richiamo e capaci di fornire un ritorno finanziario interessante.
Chiariamo un punto. Lei è a capo della direzione distribuzione e sviluppo. Un direttore commerciale con ampi poteri?
Un direttore commerciale anomalo, di ampio respiro (ma possiamo scommettere che sarà dura tenere distante Filippetti dalla sala comando n.d.r.). La sede di Milano avrà più centralità di gruppo e l’head office sarà sempre a Pesaro.
Parliamo di Hotelplan. Non potete nascondere che arriva da una stagione complicata…
Diciamo che è stato un anno non semplice ma adesso abbiamo stabilizzato il brand sempre concentrati sull’alta gamma. Vedrà che tutto il gruppo avrà un posizionamento più chiaro. Vale per Eden e Turisanda. La flessione di Hotelplan era comunque prevista.
Filippetti ha detto nei giorni scorsi “Battifora conosce bene le agenzie, fiuta il mercato e conosce il target medio-alto”. Adesso viene il bello?
Diciamo che da qualche tempo mi sto preparando alla sfida. Lavorare in un gruppo di queste dimensioni ti permette anche di mettere in campo un volume di fuoco non indifferente. Stiamo incontrando il mercato per spiegare l’evoluzione di tutti i nostri brand. Abbiamo anche rivisto la forza vendite per dare nuovo impulso.
La rotta appare chiara, ma come pensate di fare passare il nuovo messaggio?
Prima dell’inizio del 2018 contiamo di raccontare a tutto il mercato la fase di sviluppo del gruppo. Abbiamo una schema preciso con tutte le pedine al posto giusto. Il percorso di crescita è stato tracciato.
Eden e i villaggi saranno centrali nel piano sviluppo?
Assolutamente sì. Lavoriamo per sviluppare il prodotto villaggio e questo lo faremo con il brand Eden che sarà centrale nel progetto triennale. Lo ripete due volte per chiarire il pensiero.
L’estate 2017 ha portato euforia sul mercato. Resisterà?
Speriamo. Comunque si respira un’aria diversa e vedo in giro più positività. Il trend favorevole dell’Italia ha dato una bella spinta a tutto il comparto.
Che segnali arrivano dal mondo delle prenotazioni?
Segnali incoraggianti per l’inverno. Ma oggi sempre di più serve progettazione di lungo periodo e capacità di correggere la rotta con rapidità ed efficacia.
In sostanza il mondo del tour operating deve lavorare con un modello stile low cost?
Dovremo essere più rapidi nelle risposte e svoltare in corsa proprio come le compagnie a basso costo.
Un passaggio difficile ma necessario. Dentro o fuori per restare agganciati al mercato e creare un gruppo più forte. Mentre il mondo della finanza scruta all’orizzonte. Perché le basi sembrano solide.