Tutti i segretidi Airbnb

Non gli piace la definizione di "albergo più grande del mondo" (che definisce “un po’ fuorivante”), non ci sta a vedere Airbnb come un’arena di evasori fiscali e non vede gli hotel come competitor.

Matteo Stifanelli, country manager Italia del portale di affitto camere, ribalta qualche luogo comune sul mondo della sharing economy. Parlando anche di garanzie, imposte, promozione del territorio. E tagliando corto sul discorso della collaborazione con le agenzie di viaggi, che “non è un tema in discussione all’interno dell’azienda”.

Stifanelli, la sharing economy ha travolto diversi settori. Ci sono ancora spazi di crescita in questo mondo?
Ciò che è certo è che difficilmente si tornerà indietro e non credo che sia neppure auspicabile. Il mondo andrà sempre più verso forme di condivisione, creando nuovi modelli di servizio.

Airbnb è stato chiamato “il più grande albergo del mondo”. Vi ritrovate in questa definizione?
Con oltre 1,5 milioni di alloggi e 190 Paesi nel mondo, la community Airbnb mette a disposizione un’offerta unica. Detto questo, credo che sia una definzione un po’ fuorivante: un albergo è una struttura di accoglienza professionale, mentre gli host della nostra community sono in gran parte persone che svolgono un’attività in modo occasionale.

...però coinvolgete anche degli alberghi...
Airbnb nasce con l’idea di far sentire a casa i viaggiatori, offrendo esperienze uniche in luoghi unici. Per questo, particolari strutture alberghiere che condividono la nostra filosofia hanno già scelto di far parte della nostra piattaforma.

Al di là di questo, molti hotel vi vedono come competitor. Come vi rapportate con il mondo alberghiero?
Non crediamo di essere in diretta concorrenza. Le persone che scelgono Airbnb lo fanno perché hanno esigenze diverse da chi vuole soggiornare in un hotel. Concordiamo con quanto ha detto Arne Sorenson, ceo di Marriott.

Ovvero?
In un’intervista a Bloomberg ha affermato che noi e loro ci rivolgiamo a un pubblico diverso, con esigenze diverse e che non ci sono significative sovrapposizioni.

Insomma, ognuno per sé...
Crediamo che ci siano comunque molte opportunità di imparare gli uni dagli altri.

Airbnb è una realtà diffusa in tutto il mondo. Il turismo italiano cosa dovrebbe imparare dall’estero?
Valorizzare al meglio il nostro patrimonio. Negli ultimi anni c’è stata una spinta dai piccoli borghi che riscoprono le tradizioni. Airbnb vuole essere un volano per lo sviluppo di tutte queste piccole realtà.

Francesco Zucco

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